Gentile Valentina, io credo che dovremmo considerare i nostri bambini come degli scrigni, e per quanto beneficio pensiamo di introdurre in loro, non sempre utilizziamo la chiave giusta,
La metafora dello scrigno può estendersi a tutti noi, basta solo osservare le reazioni non sempre condivise che abbiamo o altri hanno alle nostre parole o modi di fare.
Lei dice bene su tutto, la sua intesa è soddisfacente, la scuola è un momento positivo, il padre lo vede ogni 15 gg.
Ma probabilmente tutto ciò proviene dalla sua osservazione, ma della bambina ne sappiamo poco sia riguardo i suoi umori, sia delle sue emozioni, che non sempre è in grado di manifestare, e le strilla le urla, quelle manifestazioni che chiamiamo capricci, sono una modalità per esprimere la suo emotività.
Noi la consideriamo molte volte fastidiosa, e molte volte agiamo delle probabili punizioni (non dico che questa sia per forza la sua reazione), che vivaddio non riusciamo ad agire. Ma la punizione anche soltanto promessa, agisce nel bambino quasi alla pari dell'azione.
E' chiaro che si debba giungere ad una mediazione, e io propongo sempre la parola, e non stancarsi mai di parlare ai bambini, cercando di dare un senso a quel comportamento, e le assicuro che fa bene ad entrambi.
Vorrei dirle una cosa riguardo il vedere il padre ad una distanza di tempo concordata. Mi chiedo, se intravede l'importanza di questo rapporto, perché non permette una frequenza più ravvicinata?, e poi sarebbe possibile che la bambina vedesse entrambi i genitori?
In futuro ci sarà tempo per spiegare alla bimba la vostra separazione, oggi non credo sia sufficientemente matura a comprenderne il senso.
Valentina, spero averle dato qualche spunto interessante, e le faccio, anzi vi faccio i miei auguri, perché possiate vivere serenamente il vostro rapporto, e se vorrà potrà rivolgersi alla mia persona, per continuare ed integrare il discorso intrapreso.
Saluti