Buongiorno,
è assolutamente comprensibile che Lei si ponga questa domanda: essere genitori significa anche confrontarsi con emozioni complesse come il senso di colpa, la preoccupazione e il desiderio di fare le scelte migliori per il proprio bambino.
A 13 mesi, la sua bambina si trova in una fase evolutiva molto delicata: sta sviluppando l’attaccamento e ha ormai ben chiara la figura di riferimento (generalmente i genitori). Tuttavia, se ha già un rapporto stabile e sereno con i nonni, e se questi rappresentano per lei una presenza affettuosa e costante, la separazione temporanea può essere vissuta in modo meno traumatico di quanto ci si immagini.
La cosa più importante è prepararla gradualmente: aumentare il tempo che trascorre con i nonni da sola, darle continuità nella routine, oggetti familiari (come peluche, copertine, giochi) e rassicurazioni verbali. Anche se a questa età la comprensione del linguaggio è limitata, i bambini sentono il tono, l’emozione e l’intenzione dietro le parole.
Per quanto riguarda Lei, è importante dare valore anche alla vostra relazione di coppia: un viaggio di nozze può rappresentare un tempo prezioso per voi due, che poi si rifletterà positivamente anche sul benessere della bambina. I genitori che si prendono cura del loro legame sono una risorsa ancora più forte per il proprio figlio.
Infine, la separazione non è di per sé negativa: se vissuta in un contesto sicuro e con figure affettive di riferimento, può insegnare al bambino che anche se le persone si allontanano, poi tornano, e che può fidarsi di chi si prende cura di lui.
Se il legame con i nonni è solido e la preparazione è fatta con attenzione, può affrontare questa esperienza con serenità. È normale sentire una certa esitazione, ma non è un segnale che la scelta sia sbagliata: è semplicemente una testimonianza del suo amore e della sua cura.
Rimango a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti o consigli, magari per un "kit" utile a questo momento.
Saluti,
Dottl.ssa Sara Cutrale.