Quando un legame sentimentale si interrompe l’equilibrio mentale dell’individuo può vacillare, a livello emotivo è indifferente il tipo di rapporto: matrimonio, convivenza, relazione senza coabitazione, tutti fanno soffrire e non ha senso fare classifiche su quale tipologia di relazione ha più diritto di star male nel momento in cui termina. E’ comunque più traumatico se la scelta di porre fine non è condivisa e viene vissuta come inaspettata, come un abbandono, comunque è in genere dolorosa per entrambi, anche per chi porta avanti la decisione.
Perdiamo un punto di riferimento (a chi chiedere aiuto e consiglio), abitudini (fare e stare insieme), un po’ della nostra identità personale in quella specifica coppia (rispecchiarsi con e nell’altro), oltre alla persona amata, figura di attaccamento per noi. E’ naturale andare in crisi e vivere il lutto della rottura affettiva. Molti pazienti arrivano in terapia a seguito del termine di un rapporto di coppia, proprio perché l’evento li ha disorientati (liberi, ma di fare cosa?) e perturbati (rabbia, dolore, ansia, tristezza, impotenza, frustrazione, sensi di colpa). Cosa diversa da quando lo stare in una relazione è un modo per mantenere il proprio baricentro e da soli ci sentiamo smarriti, non sappiamo più chi siamo, cosa vogliamo e cosa ci piace. Si può parlare di dipendenza affettiva in questo caso e a volte il rifiuto in amore può condurre alle molestie, allo stalking: dall’aumento del livello di aggressività del respinto innamorato fino a diventare uno stalker inconsapevole.
Quando la relazione è terminata oggetti e pensieri che rimandano al ricordo della persona amata possono innescare nuovamente la memoria e sviluppare emozioni negative.
Inoltre sentiamo vuoto e solitudine, che vanno accettati come nostri compagni di questo periodo, il cercare di contrastarli è uno sforzo vano e inutile, è una fuga da noi stessi.
Dobbiamo darci tempo per ricostruire e non sostituire affannosamente (la spasmodica ricerca di un nuovo legame): praticando sport, hobbies e intrattenendo interazioni sociali amicali.
Possiamo favorire questo nuovo inizio eliminando i ricordi (oggetti) in nostro possesso dell’ex-partner ed evitando futuri contatti se per noi carichi di dolore, non controllando le sue attività sui social network (Facebook, Instagram, Twitter), frequentando amici positivi e alcuni nuovi non condivisi con la precedente relazione, facendo progetti sul nostro presente e futuro.
Se sentiamo la sofferenza del momento come troppo soverchiante o che non diminuisce nel tempo, il ricordo dell’ex-partner ci ossessiona, temiamo di perdere il controllo, non riusciamo più a lavorare o studiare, le persone vicine sono preoccupate per noi, possiamo rivolgerci ad uno psicoterapeuta, che ci aiuterà a contenere la tempesta emotiva, a riprendere il cammino e a trovare insieme la nostra nuova strada.
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