La separazione dei genitori è sempre una esperienza difficile per i figli, a qualsiasi età.
Comprendere le ragioni della rottura del legame di coppia tra la mamma ed il papà può essere difficoltoso, soprattutto per i più piccoli:
“Perché la mamma ed il papà litigano, perché non si vogliono più bene? Come è possibile che decidano di non voler vivere più insieme con me?”
Durante i periodi di crisi della coppia, può accadere che gli adulti litighino per questioni legate alle fatiche nell'accudimento dei figli, alle divergenze sulla loro educazione, alla suddivisione dei ruoli e dei compiti all’interno della famiglia.
A volte può accadere che i figli – di fronte a questi litigi – pensino che la mamma ed il papà litighino, o addirittura si separino, per colpa loro.
“Mamma e papà stanno litigando perché io ho fatto i capricci a cena/devo andare dal dentista e nessuno può accompagnarmi/vado male a scuola”.
I periodi di crisi tra mamma e papà sono avvertiti e sofferti dai figli, i quali hanno la capacità di sentire quando i litigi tra gli adulti sono seri, quando le cose non vanno più come prima …
Il più delle volte la possibilità della separazione tra la mamma ed il papà è una idea che si configura nella mente dei figli prima ancora che i genitori ne inizino a parlare esplicitamente.
I bambini - anche i più piccoli - sanno che la separazione dei genitori comporta cambiamenti importanti nella vita quotidiana delle famiglie: avere due case, giorni di visita con l’uno o l’altro genitore., week-end perlopiù alternati, mai più vacanze insieme … Queste conoscenze derivano spesso dal confronto con i propri coetanei, nelle conversazioni a scuola, al parco, a calcio con i compagni ed amici figli di genitori separati.
A queste conoscenze si affiancano emozioni di paura, preoccupazioni, ansie per le incertezze legate alle trasformazioni dei rapporti e delle abitudini della propria famiglia.
“Come sarà la nostra famiglia se la mamma ed il papà si separano? Io dovrò scegliere tra la mamma ed il papà? Dovremo trasferirci di casa? Cosa sarà di me, della mia cameretta, del mio mondo? Come festeggeremo in Natale ed i compleanni? Potrò andare lo stesso dai nonni?”
Come poter aiutare i figli a comprendere ed affrontare la separazione dei genitori ed i cambiamenti che ne derivano?
E’ molto importante che entrambi i genitori, possibilmente insieme, comunichino in modo chiaro e motivato la loro decisione di separarsi, rassicurando al contempo i figli che la scelta di separarsi come partner non implica la scelta di separarsi come genitori: la mamma ed il papà non si separeranno mai dai figli e continueranno a collaborare per la loro crescita, lo faranno però in modo diverso da come è avvenuto finora.
Cosa vuol dire comunicare in modo chiaro e motivato?
Vuol dire provare a trovare parole semplici, adatte all’età dei figli, alle loro competenze e al loro ruolo all’interno della famiglia per far capire loro che tra i genitori non ci sono più le condizioni per poter vivere felicemente insieme come coppia, che i genitori continuano a litigare troppo e che questo non fa stare bene nessuno dei due e neanche loro. Che anche se sarà difficile e doloroso è meglio separarsi.
Non vuol dire comunicare ai bambini la propria verità delle cose in opposizione a quella dell’altro genitore, con l’intento di trovare nel figlio un alleato nella contesa contro l’ex-partner; non vuol dire comunicare coi figli per farsi dire da loro chi ha torto e chi ha ragione; non vuol dire mettere a conoscenza i figli dei dettagli della vita intima della coppia che possono aver contribuito alla decisione di separarsi.
Vuol dire trovare parole dolci e ferme per poter rassicurare i figli che se i genitori si separano non è colpa loro, che la decisione e la responsabilità sono degli adulti; che il loro legame con ciascun genitore non si interromperà e che, anche se sarà difficile, entrambi si sforzeranno di continuare a collaborare per la loro crescita.
Vuol dire trovare le parole per dire ai figli che entrambi i genitori continuano ad avere un posto per loro nelle proprie menti e che essi stessi potranno continuare a pensare sia la mamma ed il papà con l’affetto di prima.
Quando i genitori hanno trovato degli accordi su come riorganizzare la famiglia dopo la separazione (ad esempio rispetto al vivere in due case, ai tempi di permanenza con l’uno e l’altro genitore, alle vacanze da trascorrere con il papà o con la mamma ecc.), è importante che condividano questi accordi con i figli.
Ciò in modo da permettere ai bambini di:
· anticiparsi mentalmente e comprendere i cambiamenti a cui andranno incontro nella vita quotidiana;
· gestire meglio le ansie e preoccupazioni ad essi associate;
· esprimere il proprio parere sulla nuova organizzazione della famiglia, facendo presente bisogni di cui gli adulti è importante che tengano conto nel prendere decisioni così importanti per la vita dei più piccoli.
Non sono i figli a dover decidere come riorganizzare la famiglia dopo la separazione di mamma e papà; ma è importante che mamma e papà ascoltino e tengano conto di ciò che i figli esprimono rispetto a questa riorganizzazione.
Quando ci si sta separando, mettere in pratica questo tipo di comunicazione è difficile: i genitori che si separano sono degli adulti che vivono difficoltà multiple (affettive, relazionali, economiche, sociali, abitative); non è sempre facile parlare e collaborare con l’ex partner, soprattutto quando il conflitto è alto; non è sempre facile restare concentrati sul proprio mestiere di genitori e focalizzare bene i bisogni dei figli durante la separazione.
Tutte queste difficoltà possono indurre i genitori a rimandare la comunicazione ai figli della decisione di separarsi, a dare per scontato molte cose, a non affrontare il discorso.
Alcuni pregiudizi sulla comunicazione tra genitori e figli su temi difficili possono alimentare queste tendenze, rendere più difficile il dialogo.
Spesso, ad esempio, siamo portati a pensare che:
· i bambini non capiscono, che siano troppo piccoli per capire le cose dei grandi;
· parlare ai bambini fa male, si pensa dunque di proteggerli evitando di esplicitare verbalmente situazioni o eventi dolorosi;
· i bambini sono fragili, non riescono a sopportare la sofferenza psicologica derivante dalla comunicazione della separazione;
· sia meglio non coinvolgere i figli nella separazione e che questo voglia dire anche non parlarne con nessuno, né coi genitori stessi né con eventuali esperti che si occupino di problemi delle relazioni familiari.
Tutti questi pregiudizi sociali sono troppe volte degli alibi per degli adulti in difficoltà.
I bambini sono competenti, intuiscono ciò che sta accadendo in famiglia molto prima di quanto pensino gli adulti. Se accompagnati, sanno esprimere incertezze e paure legate ai conflitti e alle trasformazioni familiari. E, con l’aiuto di adulti sintonizzati e disponibili, sanno il più delle volte elaborare e superare queste difficoltà.
Quando tutto questo sembra difficile, la consulenza con uno psicologo esperto di relazioni familiari può essere un valido aiuto per aiutare i genitori a trovare le parole per dire, per dialogare, per condividere con i figli le difficoltà insite nella separazione.
La consulenza psicologica può offrire un valido supporto affinché un periodo difficile di rottura e ricomposizione dei legami familiari, di passaggio da famiglia mononucleare a famiglia binucleare, possa essere ben fronteggiato da tutti i membri della famiglia.
Soprattutto da parte dei figli.
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