Quando si affronta una separazione, tutti i soggetti coinvolti si trovano a vivere emozioni spesso sconosciute. La maggior parte di esse trova modo di esprimersi all’interno del setting di mediazione familiare. Per molte altre, però, questo contesto non sarà sufficiente e se ne dovrà pertanto creare uno nuovo, confezionato ad hoc. A tal fine sono nati i gruppi di parola, ovvero uno spazio in cui chiunque può dare libero sfogo al proprio disagio, trovando sostegno sia nel conduttore sia (e soprattutto) negli altri partecipanti, accomunati dal medesimo vissuto.
Nell’ambito della separazione esistono gruppi di parola sia per genitori che per figli. In entrambi i casi si tratta di percorsi brevi, strutturati in quattro o cinque incontri settimanali consecutivi e riservati a un numero ristretto di partecipanti (di solito tra i quattro e gli otto). Il conduttore (in genere un mediatore familiare o uno psicologo) rappresenta un semplice “traghettatore” nel grande mare delle emozioni. All’interno del gruppo gli utenti, sia essi bambini o adulti, possono acquisire nuove risorse e competenze oppure imparare a utilizzare quelle già in loro possesso, regalando a se stessi un’esperienza formativa e umana unica nel suo genere. Scoprire di poter condividere con altri le stesse emozioni legate a un momento difficile della propria vita è un notevole aiuto e sentire che esse non sono inaccettabili, sbagliate e/o dannose lo è ancor di più.
Le numerose testimonianze a favore di questo strumento, reperibili in altrettante pubblicazioni così come online, sostengono il principio che “l’unione fa la forza” e che non si è mai soli quando si può parlare di qualcosa che ci affligge, senza il timore di essere giudicati e con la certezza di essere ascoltati e capiti; sapere poi che nessuno c’insegnerà niente, ma che saremo noi stessi a potenziare il nostro benessere è un ottimo esercizio per il senso di autoefficacia, a ogni età.
Nei prossimi mesi, tra aprile/maggio, nel mio studio partirà un GRUPPO DI PAROLA PER I BAMBINI, che stanno affrontando la separazione dei genitori. Il gruppo aiuterà i bambini ad esprimere le emozioni che stanno vivendo, ad elaborarle attraverso: il gioco, il disegno e le favole.
Spesso i piccoli hanno paura di far soffrire ulteriormente mamma e papà, già provati dal loro dolore; a volte si tengono tutto dentro per paura di provare emozioni sbagliate. A volte, invece, agiscono con tutta la loro rabbia e tristezza in maniera distruttiva, verso di sé o verso gli altri. Ci sono bimbi che si sentono in colpa per la separazione, oppure bambini che temono che mamma e papà non voglia più bene loro. Dare ai bambini uno spazio dove poter parlare quello che provano, in un contesto accogliente e non giudicante, aiuta i piccoli a dare un nome alle emozioni che stanno vivendo e imparare piano piano a gestirle.
Il GRUPPO DI PAROLA avrà come obiettivi:
- Dare la possibilità ai bambini di porre domande, che magari non sanno a chi rivolgere. Quando mamma e papà sono coinvolti nella loro sofferenza, i bambini temono di aumentare il loro dolore e spesso faticano a fare loro domande su quello che sta succedendo o accadrà in futuro.
- Condividere le proprie esperienze, creando rete di sostegno e scambio. I bambini si rispecchiano nelle situazioni degli altri, ascoltano, imparano e danno consigli.
- Attraverso la risorsa del gruppo i bambini possono trovare modalità per dialogare con i propri genitori e vivere in maniera positiva i cambiamenti connessi con la riorganizzazione familiare. Nell'ultimo incontro infatti, potranno scrivere una lettera ai genitori su tutto ciò che è stato vissuto nel gruppo, seguirà quindi un momento di condivisione con i genitori... per dare continuità a ciò che è stato "elaborato".
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