La Separazione è un procedimento complesso che impegna la coppia sia su un versante giuridico che psicologico- relazionale e sancisce la fine dell'unione della stessa. La situazione assume una connotazione ancor più complessa quando la coppia si trova ad affrontare contemporaneamente il compito di sciogliersi sotto un profilo coniugale, mantenendo l'unità sotto il profilo genitoriale. Tale "paradosso" è difficile da risolvere, soprattutto quando la conflittualità è così alta da modificare il sentimento di stima nei confronti dell'ex-partner che, alcune volte, diventa pervasivo anche della competenza genitoriale di entrambi. Quando due genitori si separano, la relazione cogenitoriale è, spesso, l'unico campo in cui continuano a relazionarsi, diventando un "campo di battaglia".
La legge si esprime, su questo argomento, con la disposizione dell'affidamento condiviso a tutela del diritto della bi-genitorialità del minore da una parte e, parallelamente, il diritto/dovere del genitore all'esercizio della sua funzione. I bambini hanno diritto a mantenere, nella separazione, una continuità per quanto riguarda la sfera genitoriale, godendo della presenza, e dell'esercizio della stessa, da parte di entrambi i genitori, così come questi ultimi sono chiamati all'esercizio della co-genitorialità, un legame che coesiste anche in seguito allo scioglimento del matrimonio e consiste nella regolazione reciproca in relazione ai bisogni di crescita del figlio (McHale, 1985, pag.185). Sono proprio questi bisogni, che potremmo chiamare "bisogni evolutivi" del minore, che devono occupare una posizione superiore e di guida nell'esercizio congiunto della genitorialità, tanto nella coppia unita, quanto in quella separata. Secondo la letteratura scientifica, un buon esercizio della genitorialità non può prescindere da quattro sotto - dimensioni della cura:
- cure primarie: accoglimento e comprensione delle esigenze primarie (fisiche e alimentari);
- cure materiali: preparazione, organizzazione e strutturazione del mondo fisico del bambino;
- cure sociali: coinvolgimento emotivo del bambino negli scambi interpersonali;
- cure didattiche: strategie per stimolare il bambino a comprendere e interagire col proprio ambiente.
Oltre queste sottodimensioni, è indispensabile chiamare in causa altre tre competenze: individuare elementi di cooperazione che impegnino l'altro genitore alla partecipazione, alla crescita e all'educazione dei figli; tutelare la qualità della relazione affettiva figlio-genitore; porre attenzione ai bisogni reali e alle esigenze evolutive dei bambini. L'esercizio congiunto della genitorialità esercita una grande influenza sullo sviluppo dei figli, in particolare rispetto allo sviluppo delle loro abilità relazionali quali: scambi, espressioni di affetto e strategie di risoluzione del conflitto.
La genitorialità non è soltanto una dimensione biologica dell'identità, ma anche un insieme di funzioni dinamiche e relazionali inquadrabili come competenze (modalità di ciascun genitore di soddisfare i bisogni fondamentali del proprio figlio) e funzioni (parti integranti della personalità di ciascuno).
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