In Italia sempre più coppie arrivano alla decisione di interrompere il loro rapporto, sia che siano unite da un vincolo matrimoniale o meno.
A differenza dei tempi addietro, in particolare, prima che il divorzio venisse approvato come legge in Italia (Legge 1 dicembre 1970, n. 898), la decisione di separarsi era meno frequente, si tolleravano le difficoltà di coppia a scapito di una vita a volte infelice e con l’illusione che prima o poi le cose si sarebbero risolte.
Questo grosso cambiamento ha permesso di avere una nuova visione dei rapporti di coppia, la convivenza pian piano è diventata sempre più frequente, o perché vissuta come alternativa al matrimonio per le coppie che non volevano sposarsi, o come preambolo dello stesso per chi voleva sperimentarsi prima di giungere al grande passo. La possibilità di considerare il matrimonio come non più “per sempre”, ha portato come conseguenza la presenza di un maggior numero di separazioni.
Se analizziamo i dati dal 1996 al 2006 in Italia, secondo l’Istat, i divorzi sono aumentati del 51 per cento e le separazioni del 39, questo dato ci pone di fronte a un grosso cambiamento culturale, le cui conseguenze sono un sempre maggior numero di persone sole, spesso deluse e amareggiate rispetto al fallimento di un rapporto, verso cui avevano investito tante energie e speranze di felicità.
Il malessere nella coppia in crisi, emerge attraverso diversi sintomi: tradimenti; incompatibilità di carattere; mancanza d’amore da uno o entrambi i partner; difficoltà di comunicazione; interferenze delle famiglie d’origine; problemi sessuali; violenza domestica; discordanza nella gestione dei figli; problematiche psicologiche in uno dei partners etc..
E’ molto semplice iniziare un rapporto di coppia, mentre è più difficile portarlo avanti. Nella fase iniziale dell’innamoramento si tende ad vedere solo gli aspetti positivi dell’altro, poi man mano ci si scontra con la delusione perché l’altro non è come lo avevamo immaginato. Le aspettative verso il proprio partner vengono spesso deluse perché non si ha la consapevolezza che uomini e donne sono diversi e che hanno modalità diverse di comunicazione.
I problemi nascono quando si vuole imporre la propria diversità all’altro. Un primo importante passo per poter cambiare consiste nell’assumere la consapevolezza di questa diversità. Il rapporto di coppia si fonda sulla ricerca della felicità insieme, non sul potere o sulla razionalità.
È importante stabilire una comunicazione con il proprio partner non finalizzata a controllarlo o a fargli cambiare idea secondo le proprie convinzioni su ciò che è giusto o sbagliato. L’accettazione dell’unicità del partner è fondamentale. Non è semplice arrivare a questa consapevolezza, a volte ci si irrigidisce su posizioni errate che più passa il tempo, più son difficili da cambiare.
Quando la coppia decide di separarsi, il rapporto è denso di rabbia e delusione, tanto che la sua fine sembra l’unica soluzione possibile. Prima di arrivare a questa scelta la coppia in crisi potrebbe vagliare l’opportunità di iniziare un percorso di terapia di coppia, il cui esito, non necessariamente sarà quello di continuare a stare insieme, ma può esser utile per separarsi senza grossi traumi, soprattutto se c’è difficoltà nel gestire la rabbia e nel conflitto sono inclusi anche dei bambini.
L'obiettivo di una terapia di coppia è quello di fornire una nuova chiave di lettura dei comportamenti propri e del partner nei momenti di crisi, ma soprattutto è quello di individuare ed applicare dei cambiamenti che possano riportare equilibrio e serenità, nella coppia. I vantaggi della terapia di coppia come opportunità da sfruttare prima di poter decidere una separazione definitiva sono numerosi:
- si capiscono insieme il motivi che hanno generato la crisi del rapporto;
- si verificano le responsabilità di entrambi con l’aiuto di una figura neutra;
- si cercano insieme nuove soluzioni a problemi considerati insormontabili;
- ci si appropria delle dinamiche personali, senza, come spesso accade, proiettarle sull’altro;
- si recupera un comportamento empatico che permette una riduzione della rabbia;
- si imparano a gestire le problematiche legate ai figli levandoli dal conflitto;
- si separano le responsabilità coniugali da quelli genitoriali;
- si evitano delle battaglie legali lunghissime che portano con se un inasprimento della rabbia e cospicue spese economiche;
- si può imparare a separarsi con serenità o se si decide di stare insieme ci si risceglie senza correre il rischi di cadere in vecchie modalità disfunzionali per la coppia.
Non è semplice intraprendere un percorso di terapia perché ci si mette a nudo davanti proprio partner e ci si apre davanti a una figura sino ad allora estranea, occorre un forte atto di coraggio e di umiltà, ma vale la pena iniziare, per poter dire di essersi dati una nuova possibilità e non potersi rimproverare di non aver tentato il tutto per evitare la fine di un rapporto molto importante.
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