Dopo 21 anni di matrimonio e 3 figli sto decidendo di separarmi. Non mi sono sposata per amore, non l'amore inteso nel senso classico del termine. Provavo per lui un forte affetto, grande stima. Una persona affidabile, solida, degna del più assoluto rispetto. Avevo provato a lasciarlo già durante i 5 anni del fidanzamento, senza mai riuscirci. E' sempre stato il mio unico riferimento, e per me che non ho mai avuto amicizie durante l'adolescenza e una situazione familiare disastrosa, è sembrato finalmente di cominciare a vivere. Adesso so che se avessi avuto più coraggio a 21 anni, quando ho iniziato a soffrire di ansia e insonnia a causa della mia paura di restare da sola senza di lui, adesso non mi troverei in questa situazione. Due anni fa ho conosciuto un uomo con cui ho iniziato una relazione. Mi sono sentita subito attratta da lui, non proprio fisicamente (non è affatto un bell'uomo) ma di testa sono partita subito. Me ne sono innamorata e la cosa va avanti tuttora. Lui se ne è andato di casa, ha lasciato la moglie e le bambine piccole, vive da solo e aspetta che io lasci mio marito. Ci sono quasi riuscita, in effetti. Lui se ne è andato, stiamo aspettando di formalizzare le cose legalmente, però io non riesco a staccarmi completamente da lui. Continuo a telefonargli per sapere come sta, ho bisogno di sentire che lui c'è sempre per me, che si preoccupa, che mi pensa... è comunque una persona alquanto distaccata emotivamente, questo è il suo unico difetto. Se non lo cerco io lui non lo fa, ma era così anche prima che succedesse tutto questo. Anche con i figli non è mai stato molto presente. E adesso è anche peggio. Lo cercano loro al telefono, lui non lo fa mai. In tutto questo sono sola. Ho tutti contro, tutti a puntarmi il dito contro, tutti a dire che non si lascia un uomo così, che non mi ha mai fatto mancare nulla (certo, dal punto di vista materiale sì, ma a me è a livello emotivo che è mancato tutto). Con l'altro sto benissimo sotto tutti gli aspetti, mi sento completa...però mio marito è sempre stato il mio porto sicuro, il mio riferimento, e senza di lui mi sento persa...vorrei solo essere sicura di fare la scelta migliore per me... e di riflesso per i miei figli, che sento che comunque mi colpevolizzano pure loro...ho ricominciato a non dormire, ho perso il mio equilibrio già precario...dovrei cercare di trovare nel mio nuovo compagno la stessa sicurezza e solidità che vedo in mio marito, cominciare a considerare lui il mio riferimento, ma faccio davvero fatica... e lui comincia a stancarsi di questa situazione.. mi chiedo se potrò mai essere non dico felice, ma almeno serena dopo tutto il dolore che sto provocando...
Cara Elena, certamente non è facile cambiare vita dopo tanto tempo e uscire da uno stato di dipendenza affettiva che, per quanto limitante, ti dava una certa stabilità e conforto. Del resto i segnali di ansia ci sono stati sin dal principio e ciò è sempre prova di un'insoddisfazione profonda e di un distacco dalla propria vera natura.
Ora non ha senso rimpiangere il passato, tenendo conto che le cose accadono solo quando siamo in grado di fronteggiarle. Evidentemente è arrivato il momento ed è necessario che tu prenda una decisione più ferma.
Io però sposterei l'attenzione non sul cercare il porto sicuro nel tuo nuovo compagno, sostituendo una dipendenza affettiva ad un'altra, ma ti incoraggerei a intraprendere un percorso di autoconoscenza che ti possa fare sentire sicura sulle tue gambe. In questo senso non posso che consigliarti di rivolgerti a uno specialista che ti possa guidare in questa fase di passaggio, sia per irrobustire la tua autostima e la sicurezza in te stessa, sia per limitare i sensi di colpa che molto probabilmente provi nei confronti del tuo ex marito, a cui senz'altro vuoi ancora bene.
Questi momenti sono difficili e provocano dolore, ma sono anche delle tappe fondamentali per la propria crescita e il proprio sviluppo personale.
Buongiorno Elena,
lei potrà essere felice dal momento in cui se ne darà la profonda possibilità. Da quello che racconta è partita consapevolmente da una storia che in qualche modo deficitava già in qualcosa. C'era qualcosa nel suo attuale marito che già all'epoca probabilmente non la soddisfava.
Non ha trovato la motivazione giusta per farlo allora ma ad un certo punto della sua vita ha trovato una boccata d'aria con l'uomo che attualmente, sembra starla aspettando.
Cosa le impedisce di andare avanti? lei parla di una sicurezza e di una solidità che vedeva in suo marito. Se così fosse come mai ad un certo punto ha iniziato a guardarsi intorno. Non è un tono giudicante sia chiaro, ma è uno stimolo che voglio darle legato al fatto che a volte si pensano delle cose a livello razionale ma che, a livello profondo, sono sentite in modo differente (e sono le sensazioni che ci portano a fare le famose scelte di pancia).
Nella vita è difficile trovare delle certezze, ma ci sono sicuramente delle scelte legittime e, il permesso di essere felici può essere una di queste.
In questo momento la invito a iniziare un percorso psicoterapeutico affinché cominci a darsi delle possibilità concrete e a riconoscere le sue paure.
Resto a disposizione
Gentile Elena, dal quadro che, con viva compartecipazione emotiva, sottopone si evidenziano come lampanti due elementi: in primis, una visione di sé e della propria identità psichica non ancora completamente chiara e delineata; per certi tratti, cioè, adolescenziale. Ciò fa pensare – ma sarebbe naturalmente da verificare in seduta – ad una decisione affrettata e non sufficientemente fondata quando si è imbarcata in un rapporto di coppia che evidentemente non è abbastanza appagante e felice, o quanto meno compiuta e compita e adatta per Lei. L’interesse per l’atro sarebbe, in tal senso, un ‘sintomo’ e una ‘spia’ che si è accesa. Bisognerebbe vedere anche quanto alto sia il livello di idealizzazione e la mancanza di realismo nel rapporto di coppia al quale Lei aspira e, in quanto, tale, inevitabilmente generatore di smarrimento e insoddisfazione. Solo una ristrutturazione della personalità, attraverso un approccio centrato sul ‘profondo’ – insomma un lavoro sulle emozioni, fin nell’inconscio – potrebbe reindirizzarla su una strada di effettiva crescita personale e di costruttiva e progressiva maturazione psicologica. Un approccio A Distanza (online, intendo via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e adolescenziali della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità. Cordiali saluti.