Buongiorno, sono separata da 6 mesi e ho un figlio 12enne. Lui vive al 60% con me e al 40% con suo padre. Nelle ultime settimane però manifesta sempre più spesso di fare fatica a gestire lo stare un po' da me e un po' da lui. Dice di non poterne più e che ci sente lontani. Io cerco di fare il massimo, di essere presente, ma non assillante (inizia ad aver bisogno di spazi), quando stiamo insieme il tempo che trascorriamo è bello e piacevole e lo vedo molto sereno. Infatti il più delle volte quando ha queste crisi e poi ne parliamo insieme mi abbraccia e mi dice che sta meglio e che mi vuole bene.
Credo soffra la mia mancanza quando è da lui. Come e cosa posso fare?
Gentile Paola,
cosa fa quando è con lei e con papà?
Gli spazi di cui parla si intendono come bisogni personali di privacy? Voglia di uscire con gli amici?
A lui potrebbe dar fastidio questo spostamento tra una casa e l'altra? si potrebbe prevedere se già non lo fate in settimana di vedere papà a casa vostra magari con lei che sta in un'altra stanza e solo nel week end dormire da lui? Oppure provare a chiedere a vostro figlio cosa preferirebbe e vedere insieme se è una opzione possibile?
Se le difficoltà persistono si potrebbe anche valutare un breve percorso per lei dove essere accolta, ascoltata e aiutata in questo momento di vita oppure anche degli incontri insieme a papà o per suo figlio per permettergli di avere uno spazio tutto suo dove potersi aprire e conoscere da una nuova prospettiva i suoi pensieri ed emozioni associate a questa separazione.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino e online
Torino
La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online
Salve Paola, mi dispiace molto per la situazione che descrive poiché comprendo il disagio connesso e le preoccupazioni come mamma.
Eviterei sinceramente di assillare il ragazzo poiché evidentemente sta attraversando comunque una situazione non facile, cercherei piuttosto di provare a capire rispettando i suoi tempi ciò che sente e ciò che prova in relazione a questa situazione che si è creata.
questa potrebbe essere una richiesta di aiuto: i ragazzi difficilmente chiedono aiuto in maniera diretta ma lo fanno attraverso altre modalità.
se lo ritenete utile comunque può essere Opportuno richiedere un consulto psicologico per esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi e connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online