Non riesco a chiedere la separazione dalla moglie in un modo definitivo, come posso fare?

Marco

Gentili Psicologi vi scrivo perché sono in una profonda crisi con me stesso. Ho 44 anni e sono sposato da 10 abbiamo una bambina di quasi 10 anni, il rapporto tra me e mia moglie non è mai stato idilliaco al contrario sempre abbastanza conflittuale nel senso che non siamo mai stati perfettamente in simbiosi ma tra una cosa e l'altra sono 17 anni che ci conosciamo.

Due anni fa è iniziata la mia crisi, non siamo mai stati affiatatissimi a letto, ma per lei il sesso è praticamente superfluo, non ci sfioriamo da più di un anno, inoltre ad aggravare il tutto ho cominciato a prendere coscienza che ero succube di lei, mi spiego, mi sono reso conto che per fare qualsiasi cosa (anche per acquistare un banale orologio per il running) mi nascondevo da lei per evitare discussioni, non ero libero di fare nulla senza essere "rimproverato". Un anno fa mi sono iscritto ad una chat di incontri e ho conosciuto molte donne (cosa di cui mi pento), che come me erano solo in cerca di distrazioni, ma a marzo ho conosciuto una donna di cui mi sono perdutamente innamorato, non penso di aver mai provato un amore così grande e profondo, che peraltro è pienamente ricambiato, oggi voglio di più, voglio vivere con lei.
Ho chiesto diverse volte la separazione a mia moglie, senza dirgli dell'altra donna, ma in modo poco incisivo, non riesco ad affondare il coltello e tenere una posizione ferma, nel senso che quando lei comincia a piangere e dirmi che mi ama, cosa che non faceva da anni, e che sto rovinando la vita a lei e a nostra figlia finiamo sempre per darci un po' di tempo per vedere se va meglio, ma io in cuor mio so che amo un' altra donna e vorrei scappare via. Ad aggravare il tutto non riesco a vedere mia figlia, che amo più della mia vita, soffrire e urlarmi contro dicendo che non le voglio bene e non voglio bene alla mamma.
Come posso fare a rendere il tutto meno doloroso possibile e portare a fondo la separazione? Come mi devo comportare con mia figlia?

9 risposte degli esperti per questa domanda

La terapia familiare sistemico relazionale potrebbe aiutarti a mettere ordine anche nella separazione e aiutare tutti ad essere consapevoli del cambiamento. Ti suggerisco di cercare un terapeuta familiare sistemico nella tua zona e domandargli di sostenerti in questa fase che, comunque ha già iniziato un processo di cambiamento. È più sano per tutti prendere consapevolezza  della realtà attuale e costruire un processo in cui tutti agiscono il rispetto reciproco e vivono serenamente il cambiamento.

Innanzitutto deve parlare con sua figlia per dirle che ormai non ha più  il legame di prima con sua moglie ma che ama sua figlia e continuerà a fare il padre. Inoltre deve lavorare sui suoi sensi di colpa e sulle sue emozioni per separarsi da sua moglie mantenendo rapporti civili. Magari a seconda del carattere di sua moglie potrebbe essere utile confessare di essere innamorato di un'altra donna. Non so dirle di più perché per altri consigli dovrei conoscere meglio la sua situazione comunque sento che soffre molto

Gentile Marco,

la separazione è un percorso doloroso, lungo ed emotivamente intenso. Coinvolge tante persone e come ci si sposa in due ci si separa in due. Laddove ci sono stati dei sentimenti profondi, litigare spesso può diventare un modo per restare uniti non riuscendo a separarsi. Le consiglierei di valutare di farvi seguire da un terapeuta di coppia per essere supportati e guidati in questa difficile fase della vostra vita familiare, ancor di più leggendo del coinvolgimento della bambina nel vostro conflitto.

Spero di esserne stata utile. Un cordiale saluto.

Vada in terapia, Marco. Possibilmente con un uomo (non un "ragazzo", ma qualcuno che abbia almeno la sua età).

Ha bisogno di una revisione del suo modo di esperire la funzione di sentimento e ha anche bisogno di qualcuno che la aiuti a prendersi il suo ruolo maschile. Quest'ultima questione NON PUO' essere fornita da una terapeuta donna, per quanto in gamba.

Le consiglio, nel frattempo, di leggere qualche libro di Claudio Risè sul Maschile, e anche di cercare qualche suo intervento registrato su youtube.

Si armi di coraggio e affronti la cosa in modo deciso e definitivo, prima con se stesso. Poi verrà il tempo di affrontare la questione con sua moglie, sua figlia e la donna che ama.

Nella situazione di incertezza comunicativa in cui cronicamente si trova, il rischio di finire in qualche altra trappola è ancora troppo alto.

Un caro saluto e in bocca al lupo.

Gentilissimo, mi presento, sono la Dottoressa Zucchini Psicoterapeuta neuropsicologa esperta in relazioni di coppia in conflitto e opero a Montone (PG).

Io le proporrei un percorso conoscitivo inferiore, perché se non riesce, un motivo ci deve essere. 

Se vuole mi propongo come 'accompagnatrice' per questo percorso.

Spero di sentirla presto, ricordandogli che nulla nelle nostre azioni è lasciato al caso. 

Cordiali saluti

 

Salve, la separazione è un processo che coinvolge l'intera famiglia, genitori e figli. Per questo è importante prendere le decisioni più giuste nell'interesse dell'intera famiglia e nel rispetto del benessere psicologico dei bambini. Infatti bisogna dapprima accertarsi se nella situazione di nuovo assetto familiare i bambini possano trovarsi bene, quali sono gli spazi (non fisici) rivolti ai bambini, quali sono le loro esigenze e aspettative per il futuro, quali sono le mancanze di un rapporto costruito sui generis, quali sono i ricordi che i bambini custodiscono della famiglia d'origine, quali sono le nuove aspettative che i bambini hanno sulla loro famiglia.

Buongiorno Marco,

non dicendo a sua moglie la ragione che la sta spingendo a chiedere la separazione (altra donna) per chi lo sta facendo? Per se' stesso o per sua moglie? Non c'è un modo per non far soffrire sua moglie. La separazione è come un lutto ed è naturale che sua moglie soffra per una scelta da lei non voluta. Sara' compito di sua moglie fare i conti con il suo dolore e attraversarlo. Questo per rispondere alla sua domanda.

Riflessioni:

dalla sua lettera mi sembra di capire che la vostra coppia è entrata in crisi a causa di non detti. Per evitare lo scontro.

Il conflitto fa parte della relazione ed è importante esattamente come l'armonia. Ma non l'armonia artificiale, quella cioè creata da bisogni taciuti e "repressi". Quando la coppia sessualmente non è soddisfatta (elemento di insoddisfazione di cui lei qui ha accennato), già lì i partners hanno degli elementi da andare ad esplorare (magari con un aiuto professionale! Allora vi sarebbe potuto servire per chiarire a voi stessi le difficoltà e i reciproci desideri), piuttosto che rinunciare ad esprimerli e/o viverli. Poichè l'evitamento delle difficoltà/problemi non migliora il rapporto tra i due, al contrario lo mina e distrugge la vitalità dei partners. E si finisce con il non essere autentici, in primis con se' stessi e di conseguenza con l'altro.

Marco, se lei ha così tanta difficoltà a separarsi, sarebbe il caso che si prendesse il tempo necessario per riflettere sulle ragioni profonde che l'hanno fatta allontanare sempre più da sua moglie e ad andare verso la nuova donna. 

Augurandole tutto il meglio, la saluto cordialmente.

Caro Marco,
la situazione che porta è complessa e capisco che la descriva come una crisi profonda.
Nei rapporti così lunghi si creano legami particolari e molto forti che, anche se razionalmente sappiamo di dover interrompere, non riusciamo a spezzare. Lei descrive una situazione difficile nella quale non è libero, ama un'altra donna e, dall'esterno sarebbe facile dire che lei deve lasciare sua moglie; tuttavia la relazione ha evidentemente degli aspetti tali per cui lei non sopporta di vedere soffrire sua moglie, ha preoccupazioni per la bambina e ha paura del deterioramento del rapporto con lei.
Questo carico che porta con se non rende quindi possibile per lei affondare il coltello per dare un ultimo taglio.
In psicoterapia si può lavorare, per ristrutturare il modo con il quale ci relazioniamo, per dare significato al nostro sentire e capire come mai, ad esempio, non possiamo sopportare la sofferenza dell'altro e perchè ce ne sentiamo colpevoli non riuscendo poi a prendere le decisioni giuste per noi.
A volte questi lavori possono essere anche lunghi, ma sono necessari per evitare di costruire le nostre future relazioni (che siano esse sentimentali, genitoriali, professionali) in una modalità “incastrante”.

In bocca al lupo

Gentile Marco,

separarsi è sempre difficile, persino quando è sacrosanto. La prima cosa da fare perciò a mio avviso è fare un'analisi della vostra condizione matrimoniale: come e perchè vi siete sposati anzitutto, cosa vi ha portato ad allontanarvi, cosa vi lega ancora, quali le psicologie individuali ecc.

Questa analisi è assolutamente consigliabile perchè possiate essere il più possibile coscienti e liberi nelle vostre scelte e al fine di permettere quelle migliori.

Le consiglio perciò di consultare uno psicologo psicoterapeuta che potrà aiutarla anche individualmente ed eventualmente consigliare una terapia o incontri di coppia.

Le segnalo che la terapia della Gestalt può essere oltremodo efficace per chiarire e migliorare le relazioni.
Le segnalo anche un mio articolo sul matrimonio che può trovare sul mio sito professionale.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online