Buongiorno, sembra un copia e incolla della domanda precedente, mi trovo nella medesima situazione... Vi scrivo perché sono in una profonda crisi con me stesso. Ho 50 anni e convivo con una donna da 12, abbiamo 3 bambini 11, 7, 5. il primo affetto da diagnosi adhd e autismo lieve... , il rapporto tra me e mia moglie non è mai stato idilliaco al contrario sempre abbastanza conflittuale nel senso che non siamo mai stati perfettamente in simbiosi ma tra una cosa e l'altra sono 12 anni che ci conosciamo. Due anni fa è iniziata la mia crisi, non siamo mai stati affiatatissimi a letto, ma per lei il sesso è praticamente superfluo, non ci sfioriamo da più di un anno, inoltre ad aggravare il tutto ho cominciato a prendere coscienza che ero succube di lei, mi spiego, mi sono reso conto che per fare qualsiasi cosa mi nascondevo da lei per evitare discussioni, non ero libero di fare nulla senza essere "rimproverato". ho aperto delle attività tra cui un ristorante ed è stata la fine... andava tutto bene finchè eravamo la famiglia perfetta, ma sotto le coperte in niente più assoluto e la rabbia saliva... a ottobre sono andato via da sa... due anni fa ho cominciato a cercare altro un anno fa ho conosciuto una donna di cui mi sono perdutamente innamorato, non penso di aver mai provato un amore così grande e profondo, che peraltro è pienamente ricambiato, oggi voglio di più, voglio vivere con lei. Ho chiesto diverse volte di separami, senza dirgli dell'altra donna, ma in modo poco incisivo, non riesco ad affondare il coltello e tenere una posizione ferma, nel senso che quando lei comincia a piangere e dirmi che mi ama e a proporsi sessualmente, cosa che non faceva da anni, e che sto rovinando la vita a lei e a nostra figlia finiamo sempre per darci un po' di tempo per vedere se va meglio, ma io in cuor mio so che amo un' altra donna e vorrei scappare via. mi sento terribilmente in colpa per aver distrutto la famiglia, lei me òlo dice continuamente l'altra donna mi sta aspettando ma non accetta questo mio malessere
Gentile utente
separarsi può essere un processo complesso. Separarsi fisicamente non sempre coincide con la separazione emotiva. L'allontanamento da un rapporto certamente aiuta a chiarire quali sentimenti ci sono ancora oppure no, ed e' un primo passaggio. Definire di separarsi pero' diventa l'occasione che pone di fronte a quel complesso di emozioni e pensieri difficili che non sono stati affrontati durante la relazione, e che emergono portando tutto l'insieme di emozioni e timori non espressi, almeno nel caso di chi non ha iniziato la separazione. Quando si sta insieme e per molto tempo si rischia di dare per scontato il rapporto, cosa che potrebbe aver fatto sua la sua compagna.
Lei descrive tuttavia questioni su cui la invito a riflettere. Come si concilia l'immagine della "famiglia perfetta" con il rapporto conflittuale da sempre, con l'insoddisfazione sessuale, col fatto di essersi sentito succube? L'evitamento e' una "scelta" comprensibile ma aumenta la matassa. Probabilmente lei sta cercando una sua posizione emotivamente piu' autonoma, e l'incontro con l'altra donna che dice di amare, le facilita tutto questo. Per la sua compagna, che non sa del nuovo rapporto e che, se ho ben capito, dura da alcuni mesi, e' molto diverso e molto meno facile. Perche' sta rovinandole la vita insieme a quella di vostra figlia? Non sono tre i figli?
Se la sua volontà e' quella di vivere con l'altra donna, può essere necessario farsi accompagnare terapeuticamente in questo processo di separazione, affinché lei non senta il bisogno di "scappare", e iniziare una nuova relazione con sentimenti più liberi.
Cordialmente
Roma
La Dott.ssa Paola Poeta offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Pierluca,
grazie per aver condiviso il suo disagio con noi. È già in sé un grande passo in avanti.
Per il mio modo di lavorare, dividerei la mia risposta in due parti, come sono gli argomenti principali in questione, altrimenti rischieremmo di mischiare troppo le cose e creare solo caos: paura del divorzio e situazione in ambito sessuale.
Per quanto riguarda la prima, in alcuni casi può sicuramente essere una scelta difficile da prendere. Dal suo messaggio, comprendo che per lei sarebbe un passo importante per il suo benessere individuale. Perché metterlo da parte? Non crede di meritare la sua propria felicità? A volte per arrivare ad una decisione può essere utile seguire degli step. Nel suo caso, lavorare per gradi e per aree tematiche potrebbe aiutarla a sbloccarsi nell'area successiva, e così via fino ad arrivare ad una piena consapevolezza, che le permetterebbe di arrivare ad una scelta motivata e ragionata. Se pensa ai suoi problemi prendendoli tutti insieme, è più probabile che si sentirà sopraffatto. Provi a muoversi un passo alla volta. In un setting psicologico è possibile lavorare su aspetti come: perché si sente succube di sua moglie, perché non riesce a staccarsi da lei, come arrivare ad una presa di decisione...
Per quanto riguarda la seconda questione, mi rifaccio un po' alle parole di prima. Per lei, quanto è importante avere una buona relazione sessuale con una sua partner? Se la situazione che sta vivendo le crea disagio, se percepisce troppa discrepanza con una partner, se pensa che la sua vita sessuale non sia soddisfacente, è giusto provare a lavorarci su, per il suo benessere.
Uno psicosessuologo è una figura professionale che potrebbe aiutarla sotto questi due aspetti. Potrebbe compiere un lavoro su più fronti, ma sempre con la stessa persona.
Dott. Valerio Tollo / Psicologo e consulente sessuale
Roma
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