Buongiorno, ho avuto una relazione che è durata tre anni, ma che all'improvviso la persona che amo ha deciso di chiudere. Sin dall'inizio ho sempre avuto piena consapevolezza di quali fossero le difficoltà oggettive della nostra relazione, considerata la distanza e la differenza d'età, e non ho mai preteso nulla di più di quello che potessi avere.
Ho sempre considerato questa persona come un dono prezioso arrivato dopo un periodo di grandi sofferenze e nel tempo è nato un legame emotivo molto molto forte che ci ha permesso di conoscerci e di accettarci. Non è stato facile portare avanti il rapporto tra alti e bassi, ma l'amore profondo che ci legava ci ha permesso di andare avanti rafforzando il legame sempre di più. Sono stata accettata dalla mamma , l'unica figura di riferimento della sua famiglia, e si iniziava a parlare di futuro ma poi all'improvviso tutto é crollato.
Mi ha detto: forse è meglio che ci lasciamo perché non riesco a darti ciò di cui ho bisogno e la svolta che cerchi... ma io volevo solo essere amata, solo questo. Ora sento un gran vuoto dentro ed un dolore lacerante che non mi da tregua; il mio stomaco rifiuta il cibo, non riesco a concentrarmi sul lavoro e quando mi addormento mi risveglio all'improvviso come se fossi uscita da un incubo. Nella mia vita ho superato prove molto difficili e mi sono rialzata anche quando pensavo che sarebbe stato impossibile ma, questa volta non credo di potercela fare perché sento che dentro di me si è spezzato qualcosa.
Gentilissima Annalisa,
amore vuol dire "senza morte" e infatti quando l'amore viene spezzato ci si sente morire finendo per non nutrirsi di un cibo che è innanzitutto relazione: come affermava Lavoisier "Nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma" e quindi anche i rapporti cambiano forma.
Lei descrive una difficoltà a "lasciar andare la persona che ama", quasi in una sorta di "stipsi d'amore", anche se non ho ben capito se l'altra persona ricambia tuttora i suoi sentimenti.
Noi entriamo in contatto con gli altri sulla base di modelli relazionali che sperimentiamo nei primi tre anni di vita con i genitori e ci approcciamo agli altri così come le varie parti di noi comunicano tra di loro. La scelta del partner richiama anche questi aspetti, che sarebbe importante conoscere per essere maggiormente consapevoli di se stessi.
Forse in questo momento sarebbe opportuno rivolgersi a un professionista della sua zona per approfondire il suo disagio e valutare anche quali risorse potrebbero essere riattivate per accettare e superare l'attuale situazione.
Cordiali saluti.
Buonasera Annalisa.
Chiedere aiuto in un momento in cui non ci si sente in grado di aiutarsi da soli è già il primo passo per riuscire a superare questa nuova difficile prova che si trova a dover affrontare.
Sarebbe utile ripercorrere la sua storia, trovare un nuovo modo di interpretarla, darle un nuovo valore che possa aiutarla a proseguire con il suo presente e il suo futuro, riconoscere che quella relazione le ha dato qualcosa che l'ha resa comunque più ricca e complessa di prima e che questo non si perde né si spezza, nemmeno quando la relazione finisce. A volte trovarsi di nuovo da soli può diventare l'occasione per riscoprire le proprie risorse, le proprie capacità di resistere, di ricrearsi, di prendersi cura di sé o per trovare un nuovo modo di farlo.
Spero che si dia questa possibilità.
Un caro saluto
Torino
La Dott.ssa Emanuela Berta offre supporto psicologico anche online
Cara Annalisa,
quanto dolore traspare dalle sue parole! Ci credo, sta affrontando uno dei momenti più difficili della sua vita. Immagino il senso di vuoto, di demotivazione verso tutto e tutti...
Credo sia molto coraggioso da parte sua scrivere e raccontare la sua storia su questo portale, come riportavano altri colleghi sta chiedendo aiuto e questo credo sia un passo davvero importante da non sottovalutare.
Lasciarsi andare al dolore a volte serve, lo può fare entrare e farsi invadere, perchè è forte e spesso incontrollabile. Adesso immagino che il cielo sia scuro, ma piano piano, partendo dalle piccole cose quel dolore si trasformerà.. forse in rabbia, poi pian piano in accettazione...
A volte chi fa il mio lavoro può essere un sostegno per aiutarla a vedere oltre i nuvoloni scuri.
Un caro saluto.