Gentile Alex, da quanto scrive mi pare di capire che la relazione con sua moglie sia già molto compromessa, dato che nella sua lettera parla di voler chiedere la separazione. Per arrivare ad una simile decisione - immagino ben motivata - la situazione deve essere grave e deve esserlo anche da molto tempo. Mi domando, a propostio di tempi, da quanto sua moglie ha questo comportamento aggressivo?, c'è stato qualcosa alla sua origine che possa spiegarlo?, e cosa ha esacerbato questo comportamento al punto da farlo diventare critico per la famiglia? Questi aspetti andrebbe indagati, prima di pensare ad una separazione. E' possibile che, a fronte di un rischio di fallimento del matrimonio, sua moglie sia disponibile ad una terapia di coppia? O familiare?
Infine, un modello terapeutico efficace, che non debba necessariamente coinvolgere sua moglie, utile soprattutto nel caso che l'aggressivtà di sua moglie non sia riconducibile a eventi del recente passato, è quello delle Costellazioni Familiari di Hellinger. La partecipazione a un seminario con un proprio lavoro può portare chiarezza sulle dinamiche che sottostanno al comportamento di sua moglie, e talvolta può porodurre un effetto che accelera i processi di guarigione della relazione.
Se poi dovesse veramente giungere ad una separazione, va sempre tenuto presente che ciò che va primariamente protetto è il bene e l'equilibrio psichico dei figli; questi si giovano di un accesso libero a paritario ad entrambi i genitori, del rispetto tra di loro, e della certezza che, anche se padre e madre non sono più una coppia, rimangono comunque una coppia di genitori, uniti come genitori, anche se separati come coppia.
C'è una legge che impera in questi casi: i figli stanno meglio con quello dei genitori che rispetta di più l'altro genitore. Questo perché attraverso questo genitore riescono a ricevere qualcosa anche dell'altro, e sentono di avere libero accesso all'altro genitore senza preclusioni; infine sentono di non doversi schierare per l'uno o per l'altro.
Cordialmente