1.2. Gli atteggiamenti e gli interessi personali
Assumendo come “atteggiamento” una disposizione relativamente costante dell’individuo a rispondere con determinate modalità affettive, cognitive e comportamentali alle situazioni esterne ed alle contingenze (Galimberti, 1992) si è proceduto alla rilevazione, attraverso una scala likert che permettesse di esprimere il diverso grado di accordo/disaccordo, delle tematiche prevalenti che motivano all’escursione in montagna. Le tematiche sono di seguito elencate:
Perché decide di andare in montagna?
Per il piacere di camminare
Per il gusto della natura e del paesaggio
Per stare in compagnia
Per conseguire e mantenere una forma fisica
Per rilassarmi mentalmente
Per mettermi alla prova
Per rigenerare me stesso
Che tipo di attività preferisce svolgere in montagna?
Passeggiata
Escursionismo
Sentieri attrezzati, ferrate, vie alpinistiche
La sua attività in montagna si realizza prevalentemente…
In gruppo organizzato
In gruppo di amici
In coppia
Da solo
Durante l’escursione in montagna è molto concentrato…
Sulla sicurezza ed incolumità personale
Sull’avventura e sul rischio
Sulla meta da raggiungere
Sulle relazioni fra i compagni di escursione
Sul paesaggio e contesto ambientale
Quando vado in montagna…
Mi rilasso
Mi rigenero
Mi metto alla prova
Mi diverto
Mi sento in compagnia
Dall’analisi dei dati e delle risposte fornite sono emersi, attraverso l’analisi fattoriale, 4 profili principali dei senior rilevabili dalle diverse modalità con le quali ci si approccia all’ambiente montano e ci si relaziona ad i compagni di escursione. L’analisi fattoriale ha permesso di incrociare e mettere in correlazione le diverse risposte fornite permettendoci di isolare le macro-tipologie di motivazione personale che spingono ogni soggetto a far parte del C.A.I. ed a partecipare, con regolare costanza, alle iniziative escursionistiche della propria sezione.
Un primo profilo è caratterizzato dai temi legati alla “Rigenerazione personale e valorizzazione ambientale” ed è composto da tutti quei soggetti che:
Vanno in montagna per:
Il piacere di camminare
Il gusto della natura e del paesaggio
Rilassarmi mentalmente
Preferiscono come attività da svolgere in montagna:
Escursionismo
Durante l’escursione sono molto concentrati:
Sul paesaggio e contesto ambientale
Quando vanno in montagna:
Mi rilasso
Mi rigenero
Un secondo profilo è caratterizzato dai temi legati alla “Socialità e spirito di gruppo” ed è composto da tutti quei soggetti che:
Vanno in montagna per:
Per stare in compagnia
Il gusto della natura e del paesaggio
Rilassarmi mentalmente
Preferiscono andare in montagna:
In gruppo organizzato
In gruppo di amici
Durante l’escursione sono molto concentrati:
Sulle relazioni fra i compagni di escursione
Quando vanno in montagna:
Mi diverto
Mi sento in compagnia
Un terzo profilo è caratterizzato dai temi legati alla “Esercizio fisico e fitness personale” ed è composto da tutti quei soggetti che:
Vanno in montagna per:
Conseguire e mantenere una forma fisica
Mettermi alla prova
Per rigenerare me stesso
Durante l’escursione sono molto concentrati:
Sulla sicurezza ed incolumità personale
Sulla meta da raggiungere
Quando vanno in montagna:
Mi metto alla prova
Ed infine il quarto profilo è caratterizzato dai temi legati alla “Ricerca di emozioni e di avventura” ed è composto da tutti quei soggetti che:
L’attività preferita da svolgere in montagna
Sentieri attrezzati, ferrate, vie alpinistiche
Preferiscono andare in montagna:
Da solo
In coppia
Durante l’escursione sono molto concentrati:
Sull’avventura e sul rischio
La varietà delle motivazioni alla montagna appare quindi da questi risultati eterogenea e varia poiché spazia dalla ricerca di socialità a quella di emozioni forti, dalla valorizzazione ed apprezzamento del paesaggio montano alla necessità di svolgere attività fisica; tutti fattori che contribuiscono in maniera significativa al benessere soggettivo e percepito dal senior.
1.3. Ansia e sensazioni fisiche
Elemento aggiuntivo, indagato nella sezione VI del questionario, che conferma quanto il benessere soggettivo percepito sia maggiore al completamento di un’escursione è apparsa la rilevazione effettuata con modalità pre/post con l’utilizzo del misuratore STAI-Y (State-Trait Anxiety Inventory). Ricordiamo che per ansia di stato intendiamo una manifestazione caratterizzata da un’interruzione del continuum emozionale e che provoca una rottura nell'equilibrio emotivo della persona. Può esprimersi per mezzo di una sensazione soggettiva di tensione, preoccupazione, inquietudine, nervosismo, reattività. Risulta associata ad una attivazione del sistema nervoso autonomo il quale provoca una serie di attivazioni fisiologiche. Elevati livelli di ansia di stato risultano particolarmente spiacevoli, disturbanti e addirittura dolorosi, al punto di indurre l’individuo a mettere in atto dei meccanismi comportamentali di adattamento finalizzati a porre fine a queste sensazioni.
L’ipotesi iniziale del disegno di ricerca sperimentale prende piede da un principio abbastanza logico che abbiamo ritenuto importante validare con i dati: se andare in Montagna fa beneàsi vivranno sensazioni fisiche positiveàche abbasseranno il livello di ansia (percepita dal soggetto)à ed aumenteranno il livello di benessere individuale percepito.
Per confermare questa ipotesi prima di iniziare l’escursione è stata somministrata la scala sull’ansia di stato e, alla fine dell’escursione stessa, è stata nuovamente somministrata; si sono quindi confrontati i punteggi ottenuti dai 402 soggetti ammissibili, poiché completati tutti gli item del questionario, e si è proceduto all’analisi delle differenze fra ciò che veniva percepito dai soggetti prima e dopo l’escursione. I risultati hanno verificato e validato l’ipotesi che la montagna eserciti un potere “ansiolitico” sugli escursionisti: mentre la media rilevata nei soggetti prima dell’escursione era pari a 28,78 (con deviazione standard pari a 6,56), alla conclusione dell’escursione lo stesso indicatore era pari a 26,29 (con deviazione standard pari a 5,2) ovvero con una differenza media di -2,49 statisticamente significativa. Appare quindi rilevante la capacità dell’ambiente montano di riuscire ad abbassare, mediamene e significativamente, la percezione di eventuali disagi sia fisici che psichici riconducibili al quadro clinico dell’ansia. Questi risultati appaiono in linea con le evidenze relative agli effetti potenzialmente benefici a livello psicologico di una regolare attività fisica:
Riduzione dello stato di ansia
Miglioramento degli stati depressivi
Miglioramento dell’umore e della stima di se stessi
Riduzione dello stress
In generale possiamo affermare che un’attività fisica, opportunamente programmata, risulta quindi importante per permettere ad ogni individuo una migliore qualità ed aspettativa di vita. Gli elementi psicologici collegati al benessere dell’escursione sono collegabili ad un fattore specifico definibile come “autoefficacia” (Bandura, 1973) ovvero la capacità di un individuo di porsi un obiettivo e sentirsi capace di raggiungerlo. I senior che frequentano un’escursione sperimentano questa sensazione di raggiungimento di un obiettivo che influenza, attraverso un determinismo triadico reciproco, anche l’autostima e l’autorealizzazione rendendo quindi l’esperienza molto potenziante dal punto di vista soggettivo. Fare esperienze gratificanti per sé aumenta la stima che abbiamo di noi stessi e quindi la risposta ad uno dei bisogni fondamentali dell’individuo (Maslow, 1954).
1.4. Conclusioni
Come si è potuto osservare dai dati sopra esposti sembra proprio che la montagna faccia bene non solo al fisico ma anche allo “spirito”. I fruitori della montagna sono motivati da quattro atteggiamenti fondamentali che orientano le loro azioni e le modalità con cui si relazionano all’ambiente montano. I soci animati dalla “Rigenerazione personale e valorizzazione ambientale” godono dell’ambiente montano e dei suoi paesaggi, rilassandosi nel trekking e provando un gran piacere nel semplice “camminare”, rilassandosi quando si recano in montagna. I senior animati da “Socialità e spirito di gruppo” preferiscono l’uscita in compagnia, valorizzando i legami sociali ed i rapporti interpersonali come valore aggiunto all’escursione stessa, per divertirsi in gruppo.
Coloro che sono invece spinti da valori legati all’“Esercizio fisico e fitness personale” desiderano maggiormente mantenere la forma fisica dando importanza alla sicurezza ed all’incolumità personale nonché alla meta da raggiungere come obiettivo dell’esercizio fisico.
Infine i senior motivati dalla “Ricerca di emozioni e di avventura” sono più propensi a vivere la montagna con modalità solitarie e tecniche, utilizzando ferrate ad esempio, con preparazione tecnica elevata mantenendo il focus del trekking sul tema dell’avventura.
A prescindere dagli atteggiamenti rilevati si è comunque potuto constatare, attraverso i dati, che tutti beneficiano indistintamente e significativamente di una riduzione del livello di ansia e di sensazioni fisiche ad essa correlate alla fine dell’escursione; possiamo quindi attribuire al trekking una capacità “ansiolitica” per coloro che lo praticano a prescindere dalle motivazioni che spingono verso la montagna. Andare in montagna “fa proprio bene!”
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