Dallo Psicologo col Redditometro
DALLO PSICOLOGO COL REDDITOMETRO
La psicologia “sorride” alla crisi economica
Questa è una intervista che è stata pubblicata in una informativa di un’associazione di volontariato, l’autore preferisce rimanere anonimo. Ho intervistato lo psicoterapeuta dott. Damiano Pellizzari. Mentre attendevo noto su una parete della sala d’aspetto una foto del dottore assieme al suo cane guida di razza Labrador, indossa un naso rosso da clown e una frase recita “cerco di risolvere i problemi col sorriso, la tenerezza ma senza mai mollare l’osso”. Quando entro in studio rimango colpito dal fatto che lui si sieda su una poltrona-sacco tipo quella presente in una famosa scena di un film di Fantozzi. Io vengo fatto accomodare su un divano di pelle bianca. Ho visto a fianco ad un pacco di fazzoletti per asciugarsi le lacrime un recipiente a forma di goccia pieno di nasi rossi da clown. Sopra un tavolino fatto a foglia di fragola un piccolo frigorifero aveva una scritta “Hai sete? Qui pozioni magiche dissetanti!”
Domanda: che significato hanno questi oggetti?
Risposta: la gente pensa che dallo psicologo principalemente si pianga, ci si sfoghi, si soffra. Io credo che ridere sia una cosa seria e che le persone hanno un gran bisogno di riappropriarsi di questa possibilità. Quindi cerco di suscitare leggerezza e sorriso anche nelle situazioni difficili. Ecco perché vede vicino ai fazzoletti anche dei nasi rossi che regalo alle persone suggerendo apposite esperienze che favoriscano un approccio positivo alle situazioni complesse della vita. Un proverbio dice “se sorridi alla vita, la via ti sorriderà”. Credo molto in questo e sono interessato a portare il clown e tutto ciò che comporta all’interno della psicoterapia. Spesso si pensa al pagliaccio e alla risata come ad una cosa per bambini. La mia esperienza clinica mi dice che i grandi hanno tanto bisogno di ridere e di buon umore più forse dei bimbi.
Domanda: si interessante ma in questo periodo di crisi economica non mi sembra che ci sia tanto da ridere, giusto?
Risposta: penso che la crisi possa essere anche una opportunità per trovare nuove soluzioni a problemi vecchi. Anche noi psicologi non siamo immuni da questo tempo di “vacche magre”. Ho pensato allora di trasformare questo limite in una risorsa positiva per me e per quanti ritengano di aver bisogno di aiuto psicologico. Diversifico l’onorario in base alle “tasche” delle persone ma salvaguardo anche il valore professionale di una consulenza psicologica. La filosofia è molto semplice: chi ha meno paga meno e chi ha di più compensa l’onorario di chi mi ha pagato meno. Sto verificando che l’iniziativa è molto apprezzata on solo da chi paga meno ma anche da colore che contribuiscono in misura più consistente; l’importante è spiegare bene le modalità e le motivazioni di tate apporccio.
Domanda: si tratta di un “prezzo amico” ma allora chiede la denuncia dei redditi?
Risposta: a nessuno viene chiesta la denuncia dei rettiti. Ci si basa sulla fiducia reciproca, elemento essenziale per iniziare positivamente una psicoterapia. Il mio senso etico mi dice che una mano tesa in un momento di difficoltà non si dovrebbe negare a nessuno. Pertanto chi ha bisogno di una mano ed è motivato a riceverla illustro così, indicativamente, le mie disponibilità.
Livello delle risorse mensili dell’interessato/a:
FINO A € 700 25,00 Euro
€ 700 900 35,00 Euro
€ 900-1200 50,00 Euro
€ 1200-1500 60,00 Euro
€ 1500 2000 70,00 Euro
€ 2000 2500 80,00 Euro
€ Oltre 2500 90,00 Euro
Domanda: e se qualcuno avesse grosse difficoltà quali la perdita del lavoro, il mutuo sulla casa, le spese scolastiche per i figli o fosse divorziato e dovesse versare gli alimenti, cosa propone?
Risposta: in questi casi concordiamo assieme specifiche modalità di partecipazione economica oppure suggerisco servizi gratuiti sul territorio.
Domanda: beh…interessante in effetti così facendo aiuta gli altri e allo stesso tempo lei non ci rimette. Mi levi un’ultima curiosita, cosa ci fanno sopra la scrivania tutti quei quotidiani provenienti da molte parti del Mondo?
Risposta: beh…è un messaggio di apertura e di desiderio di conoscere ed accogliere chi è diverso da me. Se ci fa caso sotto il vetro i giornali riportano uno stereotipo della nazione di provenienza…El Pais è ritagliato a forma di toro, il quotidiano arabo a forma di cammello, il Gazzettino un radicchio trevigiano e così via…
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