Mia madre mi vizia e mi controlla, mi sento in trappola
Ho venti anni e sto vivendo una situazione complicata. In casa mia, mia madre comanda molto e mio padre molto poco, a causa di ragioni economiche e caratteriali dei miei genitori. Sono molto attaccata a mio padre e simile a lui caratterialmente, sono una persona tranquilla, forse un po' svogliata e con poca disciplina (che reputo il mio peggior problema) . Mia madre è una donna invece abbastanza volitiva, e si fa carico di molte cose in casa, nonché del suo lavoro.
Mi sono rivolta a voi perché a questa età, confrontandomi con il mio ragazzo ho capito di non avere genitori normali. Sono sempre stata tenuta iperprotetta nella bambagia, soprattutto da mia madre, che ha sempre incentivato la mia indolenza e il dire bugie, l'evitare giorni di scuola scomodi ecc..
Ora che sono grande, pretende che io l'aiuti in casa e mi insulta se non lo faccio. Se lo faccio (e sbaglio), mi insulta ugualmente perché non so far bene le faccende. Per uscire e andare a casa del mio ragazzo per una o due settimane non mi da' il permesso perché dice che non sta bene stare ospiti a lungo, nonostante i miei suoceri siano felicissimi di vedermi (e io di stare con loro). Mi devo inventare bugie articolatissime per sfuggire alle sue grinfie.
Mia madre è un pendolo che oscilla fra il servirmi e riverirmi e lo spiarmi e controllarmi o maltrattarmi. A volte vorrebbe ancora darmi il latte dal biberon, e le piace molto rendersi utile e farmi star bene. Entra nella mia camera senza bussare e mi guarda, valuta le mie espressioni e le mie reazioni a lei e fa domande: perché sei triste? Che hai? Che c'è? - Fa supposizioni spesso sbagliate su come mi sento, origlia le mie telefonate se può (anche di mio padre). Spesso mi paragona a lui e mi da' del "pappagallino". Ormai la sogno sempre più spesso di notte. A volte nei sogni litighiamo, altre volte mi fa pena perché lamenta la morte di suo padre.
Al di là del mio rapporto con lei, tutte le sue relazioni sono un po' a rotoli: è separata in casa con mio padre da sempre, suo padre è morto a marzo, sua madre (mia nonna) sta diventando sempre più annebbiata nel cervello ogni giorno che passa (e mamma la copre di ingiurie per questo). Lei cerca di fare da babysitter a tutti noi, anche se non ne abbiamo bisogno. Vuole controllare tutto lei, e ora che ha ereditato si sente invincibile e io mi sento soffocare, ospite nella mia casa. Che ne pensate? Che situazione è la mia? Cosa devo fare?
Il fatto è che io ho provato a parlarle tante volte, pure per iscritto, ma lei pare proprio non capire i discorsi che la riguardano, si offende oppure non li comprende ed è come se non li avesse letti. Parlare con lei è come rivolgersi a un animale pericoloso e aggressivo e non so più come comunicare. Vorrei poi andare con lei da uno psicologo, ma dubito che si farebbe trascinare in uno studio, è molto gelosa delle informazioni che la riguardano (e spia invece quelle degli altri attraverso il web).
Ciao Giada, Da quello che scrive immagino che la situazione che sta vivendo sia fonte di molte sofferenze per lei.
Ho notato che ha speso molto dettagli per descrivere sua madre e di come questo sicuramente condiziona e ha condizionato la sua vita.
A volte passiamo molto tempo a cercare di cambiare le persone ma non possiamo dimenticare che quello che possiamo cambiare è sicuramente il nostro atteggiamento verso di loro (è quello su cui abbiamo maggior potere!!!).
A mio avviso sarebbe molto utile affrontare queste dinamiche iniziando con l’intraprendere un percorso psicologico individuale.
La Terapia Cognitivo Comportamentale offre strategie molto efficaci per affrontare questi aspetti.
Se volesse approfondire con altre domande o chiarimenti sono a disposizione. Dott.ssa Irene Borsella Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Ricevo a Castelfidardo