Salve Franca, mi rendo conto cosa significa affrontare l’adolescenza e la pubertà oggi sia da parte dei ragazzi e sia per i genitori. Concordo con lei sul fatto che il mondo che ci circonda è pieno di pericoli per i giovani e per gli adulti, pericoli di ogni genere che mettono in crisi e destabilizzano l’equilibrio familiare nelle regole e nei principi insieme alla qualità della relazione tra figure parentali e figli. Tuttavia anche in tale contesto è necessario favorire gradualmente l’esperienza degli adolescenti al di fuori della famiglia, è necessario dare fiducia ai figli offrendo loro regole e principi concordati tra tutti i membri della famiglia, regole, principi e limiti da fare rispettare con fermezza senza arrabbiarsi né punire perché la punizione non cambia il comportamento scorretto ma lo fa emergere nei momenti di rabbia per non riuscire ad ottenere ciò che si vuole. E’ naturale che la rabbia assale sia i figli e sia i genitori nei momenti in cui le due parti vogliono imporre la loro volontà: la comprensione della rabbia e della ribellione dell’adolescente, quando viene compresa, riconosciuta ed accetta dagli adulti, pone il ragazzo di fronte ad una “scelta” che può essere mediata con le esigenze dettate dal mondo degli adulti. Per quanto riguarda la pubertà, oggi, è più difficile rispetto al passato accettare per gli adolescenti il loro corpo, possedere un vissuto positivo del loro corpo, avere dei modelli semplici di identificazione a causa della molteplicità dei messaggi che provengono dal mondo esterno, messaggi quasi sempre legati ad un modello esteriore di essere, contradditori nonché legati al consumismo anziché fatti per ciò che piace veramente e che soddisfa. In tale contesto, l’adolescenza è una fase della vita che richiede e ha sempre richiesto la frequentazione dei coetanei, del gruppo, quale modo di sperimentare e confrontare se stessi per trovare l’ identità da adulto. L’uso dei network sociali per comunicare e per stare insieme agli altri possiede risvolti positivi; gli strumenti informatici e i nuovi metodi di comunicazione possono essere usati con intelligenza, dando dei limiti di tempo ed individuando le modalità più sicure per utilizzarli. Franca, con gli episodi che descrive emerge non solo la rabbia, la ribellione e la contestazione da parte di sua figlia ma anche la probabile rabbia da parte del padre, la sua paura e il suo rifiuto di comunicare con l’adolescenza di oggi che richiede di cercare e trovare un compromesso tra le esigenze dei ragazzi e il mondo spaventato degli adulti di oggi. Allora, prenda in considerazione la naturale predisposizione di sua figlia nel comunicare i propri disagi, le proprie difficoltà e le proprie esigenze, convinca e aiuti il padre ad ascoltarli, accettarli e a riconoscergli per poi concordare tra tutti e tre modalità e compromessi che rendano vincitori entrambe le parti: una conciliazione che, da una parte placa le paure e le ansie dei genitori e dall’altra permette all’adolescente di vivere gradualmente e in modo trasparente la “separazione” dal nucleo familiare necessaria per “individuarsi” come persona capace che possiede la stima di se stesso e dei propri genitori. Cordiali saluti