Come devo comportarmi con le mie figlie, sono completamente soggiogate dal padre
mio marito se ne è andato di casa 3 anni fa, dopo poco viveva con un'altra donna, mi ha rubato tutti i miei oggetti d'oro, anche quelli appartenuti alla mia famiglia di origine - tutti morti -, con una scusa ha fatto andare via di casa le mie figlie, 25 anni e 20 anni, ora vivono nella casa che era dei miei genitori, ed a poco a poco me le ha messe contro, le ha trasformate in due “cani rabbiosi“ lui si nasconde dietro loro,mi fa parlare dalle figlie di questioni nostre personali ed io non riesco più a gestire questa questione. mi fa stalking, mi ha fatto staccare la corrente (a mio nome e pagata da me) mi ruba le bollette dalla cassetta per poi farmi dire dalle ragazze che io sono una che non paga,ha preso a martellate una moto di un amico, che mi aveva chiesto il favore di tenerla nel mio box in quanto pioveva..ecc. a parte la procedura legale, sono in mano a degli avvocati che stanno seguento la pratica sia nel civile che nel penale, quello che mi interessa è come devo comportarmi con le mie figlie, sono completamente soggiogate dal padre, mi hanno spiegato dei psichiatri che è possibile: stessa tecnica dei leader delle sette, ma io cosa posso fare per loro?? ci sarà un tempo per la chiarezza?? capiranno?? e nel frattempo che danni avranno per quanto riguarda la loro personalità??? vi prego datemi dei consigli sono esasperata e non ho più energie. grazie
Cara Kati,
mi rendo conto che si trova ad affrontare una terribile situazione pericolosa.
Riguardo alle sue figlie, cerchi di capire in quale modo e da quando esattamente suo marito le sta soggiogando, manipolando contro di lei: da sempre o da quando se ne è andato da casa?
Scopra il vero motivo e la causa del rancore manifestato dalle sue figlie nei suoi confronti: da quando e il perché!
Soprattutto si rifiuti di accettare di parlare con le sue figlie di questioni personali che riguardano lei e il padre, inizi, cerchi di lasciarle fuori ad ogni costo sottolineando che sono argomenti che appartengono a voi due e non a loro.
Posso pensare che l’espressione “sono due cani rabbiosi” significhi che il loro comportamento sia molto aggressivo, violento e dispregiativo nei suoi confronti: chieda, pretenda ed esiga in modo deciso, affermativo una relazione e una comunicazione corretta e perlomeno adeguata nei confronti di una persona che esercita il ruolo di genitrice, madre.
Si comporti in modo affettuoso quando il loro comportamento è adeguato e si rifiuti di relazionarsi quando non lo è.
Solamente con queste modalità riusciranno, riuscirete a trovare “ un tempo per la chiarezza”, per esplicitare insieme la realtà di un padre che utilizza le proprie figlie per raggiungere i propri obiettivi persecutori nei confronti della partner.
Certamente, Kati, la rabbia vissuta ed espressa per lungo tempo non fa bene al corpo e alla mente, né tantomeno favorisce un equilibrio della personalità nella modalità serena di interagire con se stessi, le persone e le situazioni della vita.
Tuttavia, riguardo alle sue figlie, tenga presente che sono ancora giovani e che il tempo può favorire l’ acquisizione di un modo di essere più sereno ed equilibrato nell’espressione della loro personalità, modificando i comportamenti affettivi nei suoi confronti..
Soprattutto, mantenga la fiducia in se stessa e nelle sue figlie !
Cordiali saluti
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo - Roma - Padova