Gentile Stefano, ciò che mi colpisce del suo scritto è: - che non ha chiesto nulla a Simone, dopo aver saputo dalla cognata quanto la figlia le ha raccontato, - l’enfatizzazione delle reazioni della cognata quando vi ha messo al corrente di ciò che è accaduto il 1 maggio ( … malamente informata, un casino inimmaginabile, punizione esemplare….). Mettere al corrente Simone di quanto raccontato dalla zia e ascoltare la sua versione , doveva essere la prima cosa da fare, magari non a “caldo” , ma comunque, passo indispensabile per capire se il 1 maggio è realmente accaduto quanto raccontato. I genitori dovrebbero conoscere abbastanza i figli per rendersi conto se ci sono alcune problematiche e/o disagi dei figli su cui si deve prontamente intervenire. 13 anni, può essere un’età molto difficile. I comportamenti devianti che insorgono in questa fase evolutiva possono essere altamente allarmanti. Si può passare da difficoltà di apprendimento, di concentrazione o di relazione in ambito scolastico a assunzione di sostanze tossiche e/o a far parte di gruppi dove il rispetto dell’altro o delle cose altrui sono disconosciute. Se il 1 maggio suo figlio ha realmente abusato della cuginetta, è necessario intervenire subito, perché le problematiche, segnalate da questo atto, fanno riferimento a gravi difficoltà a livello di identità personale e sessuale. Aiutare suo figlio a esprimere e a confrontarsi con il suo disagio in un contesto protetto è la via maestra per favorire uno sviluppo sano e equilibrato. Per finire, una madre che è messa al corrente dalla figlia di 5 anni che il cugino di 13 le ha baciato e toccato le parti intime, probabilmente non può che reagire “malamente, facendo un casino inimmaginabile, ipotizzando punizioni esemplari”. Provi a mettersi nei panni di sua cognata : se suo figlio l’avesse messo al corrente di aver subito un abuso sessuale da parte di un parente più grande, lei come avrebbe reagito? Cordiali saluti.