Gentile Alessandra, il verbo che lei ha utilizzato "patteggiare" per spiegare la nuova realtà che si è creata nel suo rapporto di coppia è significativo! Presuppone che ci sia un "colpevole" e un "innocente" che ha subito un danno. Scrive che si imporrà di non far trasparire nulla della sofferenza che sta vivendo per il bene dei piccoli. Tutto ciò potrebbe essere estremamente faticoso per lei, per il marito e soprattutto per i bambini. Negare o "far finta" che nulla sia cambiato in un rapporto di coppia, salvaguardando le apparenze, bloccando i propri stati emotivi, potrebbe essere poco funzionale ed efficace. I figli, in caso di separazione dei genitori, hanno bisogno di sentire e vivere nella realtà quotidiana, che non perderanno il riferimento affettivo con entrambi i genitori. Non c'è un'età giusta per fargli "meno male" ; qualsiasi cambiamento presuppone uno sforzo adattativo che può determinare disagio. Sono i genitori che "devono" convivere con la nuova realtà, rielaborandola, cercando di creare un nuovo clima emotivo e rassicurante per i propri figli. Rispetto e leggittimazione reciproca sono gli ingredienti necessari. Potrebbe essere utile a entrambi, iniziare un percorso terapeutico di coppia, proprio per trovare le parole, gli atteggiamenti e gli atti più giusti e condivisi, per spiegare ai vostri bambini che la nuova realtà, non mette in discussione l'amore, la cura, la presenza emotiva e fisica di cui loro hanno bisogno. Un caro saluto.