Come tutte le medicine, anche gli psicofarmaci, se non assunti sotto stretto controllo medico e soprattutto psichiatrico, possono produrre effetti collaterali importanti sia a livello organico sia a livello psicologico. Dalla lettura della sua breve lettera, sembra che a sua moglie non sia mai stato proposto di integrare la terapia farmacologica con una psicoterapia psicodinamica e/o cognitivo-comportamentale, come metodo sistematico di cura del suo stato depressivo. L’integrazione della farmacoterapia con la psicoterapia permette alla persona di dare nome e significato ai propri stati emotivi, imparando a conviverci e a sviluppare le proprie risorse per contrastare e alleviare le paure e la sofferenza. 15 anni sono tanti! Si può ipotizzare che lo stato di sua moglie abbia determinato nella vostra vita di coppia e familiare interferenze relazionali e affettive con ripercussioni nella gestione della vita quotidiana. Forse non è un caso che sia lei e non sua moglie a porsi e a fare questa domanda, come se, solo lei possegga la forza e l’energia necessaria a mettere in dubbio e quindi ricercare alternative a una cura che sembra non aver alleviato o risolto uno stato di sofferenza. Ci sono alternative al farmaco ed è possibile intraprendere un percorso integrato che aiuti sua moglie e la vs. coppia a uscire da anni di dolore. In bocca al lupo e tanti auguri per un sereno nuovo anno.