Psicoterapia individuale ( adulto, adolescente), di coppia, familiare.
Sono nel panico e nello sconforto più totali
Buongiorno, volevo sottoporvi la mia storia sperando di riuscire a chiarirmi le idee. Ho una relazione a distanza (roma-milano) da circa 3 anni. Lui é divorziato e con 2 bimbi piccoli. Siamo stati relativamente bene per i primi due anni, nonostante le difficoltà che una storia a distanza presenta, mentre da un annetto a questa parte qualcosa non va. Siamo giunti ad un bivio in cui io dovrei scegliere se trasferirmi da lui (sarebbe l'unico modo per proseguire, visto che lui vuole stare vicino ai suoi figli). Io non vorrei assolutamente trasferirmi per i seguenti motivi: non amo la città in cui dovrei andare a vivere e sarei lontana dalla mia famiglia (e faccio pensieri del tipo: e se mentre sono a Milano uno dei miei genitori/mia sorella si sente male e io non ci sono? Se gli succede qualcosa come faranno?). Si aggiunge una problematica non da poco: io vorrei diventare mamma e lui non può concepire in modo naturale ma solo attraverso la procreazione assistita. Questo rende tutto più complicato e con bassissime percentuali di successo, e non so se sarei pronta a rinunciare al mio sogno per lui. In più quando stiamo insieme io mi sento un po' soffocare, mentre quando é lontano mi manca da morire. Sono in preda a continui attacchi d'ansia e qualche mese fa l'ho anche tradito con una persona che conoscevo da due ore. Non riesco a comprendere il motivo di questo tradimento, ma mi sento molto in colpa e per di più sono distrutta perché ho paura di aver contratto l'HIV (non conoscendo la storia sessuale dell'altro) e di avergli rovinato per sempre la vita. Ora, dopo il tradimento e il terrore di questa malattia, noto quanto lui sia in realtà merce rara, un uomo che mi rispetta e che ci tiene davvero a me, e continuo a pensare: “ vedi? Tu avevi pensato di lasciarlo per la questione del trasferimento e dell'infertilitá, l'hai tradito, ti sei presa qualche malattia, gliel'hai passata, l'hai rovinato e ora ti rendi conto di amarlo davvero e che forse saresti anche disposta a trasferirti, ma ormai non puoi tornare più indietro....“ Sono nel panico e nello sconforto più totali. Che significato potrebbe avere tutto ciò? Vi prego di aiutarmi a capirci qualcosa! Grazie infinite
Gentile Antonella, molto coraggiosamente espone con onestà e sincerità le sue remore e i grandi timori di questo momento raccontando anche gli aspetti più intimi e delicati della sua attuale e dolorosa situazione. Certamente sta mettendo in risalto un momento di grande confusione interiore rispetto a scelte significative della sua vita che potrebbero cambiare molte cose. Spesso in periodi di passaggio così delicati, dove le scelte da fare sono complesse, può capitare che emergano aspetti più profondi e nascosti di se stessi che fino a quel momento non avevano acceso la propria attenzione. Mi riferisco nello specifico alla sua forte ansia, i pensieri angoscianti rispetto alla sua famiglia, il timore della separazione. Spesso sono aspetti che come piccoli campanelli di allarme stanno avvisando che qualcosa accade in noi e che non è del tutto chiaro a se stessi il proprio mondo interiore. Il timore della malattia la potrebbe poi indurre a provare sentimenti dettati dalla colpa e dalla paura senza aiutarla a capire cosa prova veramente. In questi casi è importante fare ordine dentro di se soprattutto per poter evitare di trovarsi in futuro a vivere situazioni simili ed dolorose. La possibilità di confrontarsi con qualcuno che sia in grado di favorire la riflessione e dare un senso alle proprie paure è importante e aiuta a guardare meglio dentro di se.