Penso continuamente al suicidio
Sono una ragazza di 18 anni, clinicamente depressa già in cura presso una specialista.
Scrivo qui perché attualmente la mia psicologa è in ferie ed è più di una settimana che non la vedo.
Negli ultimi 3-4 giorni mi sono posta più di qualche volta questa domanda: perché non riesco a concretizzare il mio desiderio di morire? Ogni volta che finisco col tagliarmi con le mie forbici ho sempre una gran voglia di conficcarmele in gola e porre fine a tutto il dolore, ma puntualmente non ci riesco.
È come se qualcosa mi frenasse... istinto di conservazione? Dispiacere per la mia famiglia forse o non so cosa scatta nel mio cervello, fatto sta che mille e più volte resto in bilico tra questa voglia irrefrenabile di ammazzarmi e la paura di farlo.
Forse è il dolore fisico a fermarmi, fatto sta che è ancora più frustrante il fatto di non avere realmente il controllo neanche in questa decisione.
Io voglio morire, non mi va più di fare niente, perché non riesco a sbloccarmi e lasciarmi finalmente andare?
Nel tempo anche i tagli non mi bastano più, ormai sulle braccia sento poco e niente e anche sulle cosce sto iniziando ad abituarmi.
Non so più come sfogarmi e come liberarmi di tutto questo dolore.
Perché a 18 anni devo sentirmi così infelice? Sono sempre stata alquanto malinconica sotto certi punti di vista, pessimista e negativa riguardo un possibile futuro, ma adesso vedo completamente nero... tutto nero.
Anche le sfumature di grigio se ne sono andate oramai, non ho più speranze ne sogni ne reali desideri. Le cose materiali a cui mi sentivo tanto attaccata hanno perso completamente senso, nulla ha più senso. Non sento più l’impegno forte che avevo nello studio, non sento più le convinzioni a cui crescendo mi sono attaccata... è come se piano piano io mi stessi disinteressando di qualunque cosa.
Non riesco ad uscire di casa per più di qualche ora che inizio ad avvertire un senso di stanchezza fisica e di malessere, ma la notte dormo poco e niente e il giorno non chiudo mai occhio; vivo costantemente in uno stato di insonnia. Non riesco più a socializzare con i miei coetanei, ho smesso di uscire la sera, di frequentare le amiche, di andare ai compleanni.
Cerco continuamente scuse di qualsiasi tipo per poter rimanere a casa. La mattina quando mi alzo dal letto diventa sempre più difficile trovare la forza e la volontà di iniziare una nuova giornata.
Non trovo conforto in niente e in nessuno, la relazione che porto avanti con il mio ragazzo non riesce a gratificarmi e anzi mi rende molto infelice, ma non riesco a lasciarlo andare perché il sentimento almeno da parte mia c’e; ma come ho già detto prima, sto perdendo le speranze e la voglia, anche con lui.
La mia libido cala nel tempo drasticamente e io son sempre stata una ragazza particolarmente aperta.
Non ho davvero più voglia di fare nulla, non trovo più un senso alla mia esistenza e mi sento solo un peso per me stessa e per gli altri, allora perché non riesco a farla finita?
Gentile Federica, la sua psicologa è in ferie, ed è da più di una settimana che non la vede, ha deciso di scrivere qui. In tutto il malessere che prova, nelle idee suicidarie, nell’infelicità s’intravede un barlume, una piccola luce che forse non è poi così piccola. Sente la mancanza della sua terapeuta, l’ha scritto. Questo è un fatto molto positivo, indice che la terapia sta funzionando e che si sono messi in moto dei cambiamenti, delle modificazioni che potranno portarla a riconsiderare la sua capacità di legarsi alle persone, alle situazioni. Insieme, in un legame profondo, potete cercare un nuovo senso, altri significati da dare alla sua vita. Si lasci andare a questo sentimento di mancanza, di assenza: in esso, potrà trovare le ragioni per andare avanti. In bocca al lupo!