Dott.ssa Laura Bonanni

Dott.ssa Laura Bonanni

Psicologa, Psicoterapeuta

Ansia da studi, studente adulto

Ho 34 anni e scrivo da Roma. Sono felicemente sposato, papà di due bellissime bambine. Faccio questa premessa per rimarcare quanto, in definitiva, io abbia una vita già avviata, diciamo così, un lavoro stabile, quindi non avrei alcuna necessità apparente per studiare, non sono uno studente delle superiori. Eppure ho da sempre il grande desiderio di laurearmi, sono iscritto all'università da 13 anni e finora ho dato - il solo metterlo nero su bianco mi provoca una sensazione di forte dolore, come una coltellata - 8 esami. Sarebbe logico in una tale situazione prendere coscienza della realtà e lasciar perdere, eppure non lo faccio. Ogni qualvolta io debba preparare un esame e mi trovi a dover approcciare lo studio vengo letteralmente assalito da un'ansia micidiale, inarrestabile. Non ho mai avuto un briciolo di autostima, anzi, ho sempre denigrato me stesso e le mie capacità, nonostante tutti, sin dai tempi della scuola, non facessero altro che soffermarsi sulla mia intelligenza. Mi sento costantemente inadeguato, mai all'altezza, sempre di troppo, di più, qualcuno non in grado e soprattutto non in diritto di fare, di sognare, di ambire, di sperare. Sono davvero stanco di tutto questo.
Credo possa essere utile aggiungere che la dimensione relativa allo studio, alla preparazione ed all'approfondimento - lettura, scrittura, ricerca etc. - sia in assoluto quella cui ambisco di più, la direzione verso cui nutro la maggiore velleità di realizzazione.
Grazie a tutti, Vittorio. (Che, come si potrà immaginare, non è neanche il mio vero nome, nutro grandissima vergogna per la mia condizione).

Gentile "Vittorio", prima di tutto i miei complimenti per essere riuscito a ben sintetizzare e quindi a far comprendere, la sua condizione E poi complimenti per aver fatto un passo importante e cioè averlo comunicato ad "estranei"

In questo modo si è dato un bel permesso: uscire allo scoperto e rendersi visibili per quel che si sente di essere.

Attenzione!: non ho detto per quel che è , perché lei è molto di più di quel che si percepisce .

sono convinta che un buon lavoro sulla stima di sé le sarà di grande utilità non soltanto per portare a compimento gli studi, ma soprattutto per la sua vita personale, familiare e relazionale.

Io credo, come professionista ,che il suo inconscio abbia parlato prima delle sue parole, muovendola ad iscrivere all'università e al non desistere dal rinunciare alla sua metà .

Perche? Perché sono troppi anni che lei " gira intorno" a questo bisogno di riconoscersi come persona per quello che in sé c'è realmente !!!

Ora è pronto per conoscersi, riconoscersi è "venire al mondo"

consulti l'albo professionale degli psicologi del Lazio su internet entrando nel sito e cerchi un professionista serio è qualificato con cui fare questo bel viaggio....

Un compagno/a di viaggio, alleato con cui lavorare in merito a ciò che più vale: il suo essere umano, il suo essere persona e non personaggio, tornare a riconoscersi Principe, dietro queste sembianze di 'ranocchio".

domande e risposte

Dott.ssaLaura Bonanni

Psicologa, Psicoterapeuta - Roma

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