L'amore molesto: lo stalking
Molto più spesso di quanto si possa credere, l’amore -o ciò che si crede amore- degenera in violenze psicologiche o fisiche,molestie e persecuzioni.
Soprattutto i maschi scivolano verso questi comportamenti,uomini apparentemente gentili che all’improvviso,non sopportando di essere lasciati da moglie o fidanzata,iniziano a perseguitare la loro ex compagna giorno e notte con telefonate,sms,pedinamenti,agguati.
Sono persone che confondono l’amore col possesso e vivono la fine di una storia o il rifiuto ad iniziarne una,come un affronto imperdonabile.
Iniziano allora a tormentare la persona oggetto del loro interesse delirante fino a renderle la vita impossibile: appostati nelle vicinanze dell’abitazione o del posto di lavoro spiano i suoi movimenti,controllano chi frequenta,minacciano e,in un numero tragicamente elevato di casi,la faccenda si conclude con l’omicidio.
Gli stalkers preferiscono infatti che l’oggetto della loro ossessione sia morto piuttosto che fuori dal loro controllo.
Una recente legge dello Stato ha posto lo stalking tra i reati con rilevanza penale.
Legge importante per avviare una lotta ai soprusi in ambito privato,ma non basta.
Ci vuole un cambiamento culturale verso il riconoscimento che i valori della convivenza umana sono il rispetto della persona,la garanzia della libertà individuale,la tolleranza,il rispetto delle regole,l’attenzione all’altro.
Bisognerebbe anche fare una collettiva riflessione sulla sessualità che,quando è sana,è la via verso la libertà e il pensiero creativo,non una esibizione di trofei come spesso viene percepita e presentata:i rapporti tra persone non dovrebbero mai essere caratterizzati da soprusi,coercizione,possesso.
E’ importante anche presidiare la crescita psicologica a partire dall’infanzia in modo che ciascuno riesca a trovare nelle personali risorse lo stimolo a costruire un progetto di vita che dia senso alla propria esistenza.
Attraverso lo stalking si rivela infatti un problema che è individuale e sociale al tempo stesso:persone che non riescono a trovare una propria identità se non attraverso il possesso di qualcosa,un’auto,un abbigliamento firmato,un gioiello,la vacanza esotica.
O una persona verso cui riversare le proprie ossessioni.
Il profilo psicologico dello stalker è quello di una persona che non sopporta le frustrazioni,vuole sempre essere assecondata,ama esibire il proprio potere e usa la seduttività come copertura dell’aggressività.
E il profilo psicologico di chi è a rischio di diventare vittima?
E’ una persona che per rinforzare l’autostima ha bisogno di sentirsi utile e accetta relazioni con persone evidentemente disturbate nella convinzione di portare soccorso.
Come difendersi?
La cosa migliore sarebbe riuscire a capire rapidamente cosa si nasconde dietro la seduttività di una persona.
Lo stalker si presenta inizialmente come una persona gentile che colma di regali e inviti galanti,ma sempre in modo eccessivo.
Bisogna non farsi fuorviare dall’illusione di aver trovato l’amante perfetto!
Se si resta lucidi nel valutare la situazione ci si accorge subito che regali e attenzioni sono un modo per pretendere totale obbedienza e ridurre la futura vittima in condizione di sudditanza psicologica alimentata anche da una gelosia assillante.
Oppure si presenta come una persona indifesa,bisognosa delle cure della futura vittima la quale si sente così gratificata e resta irretita in una relazione che un poco alla volta si rivelerà devastante.
Come comportarsi quando sono già iniziate le persecuzioni?
Se è in atto l’aggressione fisica può essere risolutivo indurre lo stalker a parlare di sé facendo leva sul suo narcisismo:così la vittima si riappropria della sua capacità di restare attiva ed esce dalla condizione di oggetto nella quale lo stalker vuole collocarla.
Lo stalker si alimenta della paura della vittima,perché gli dà la conferma di essere forte e potente,perciò è fondamentale mostrare indifferenza,anche se questo può risultare molto difficile.
E’ bene evitare reazioni di rabbia perché confermano lo stalker di essere lui a tenere in pugno la vittima determinandone le reazioni emotive.
Queste sono indicazioni da ricordare,ma è davvero difficile gestire in modo efficace la situazione di aggressione.
Meglio è saper riconoscere per tempo i segnali di una possibile degenerazione del rapporto.
Lo stalker è una persona psichicamente disturbata ed avrebbe bisogno di essere curata per la sua patologia narcisistica,ma è bene non farsi illusioni sulla possibilità di farlo ragionare.
E’invece importante tenere un diario degli episodi di stalking e registrare le telefonate in modo da avere dati concreti da portare alle forze dell’ordine.
Riepilogando:lo stalking è fenomeno assai diffuso che non va sottovalutato;esprime una grave patologia narcisistica;si dirige più facilmente verso persone desiderose di portare conforto,ma chiunque può diventare oggetto di stalking;inizia con attenzioni galanti che da subito appaiono esagerate;le dichiarazioni d’amore si trasformano in gelosia ossessiva; è bene raccogliere le prove dello stalking e fare denuncia.
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