Riuscirò mai a perdonare i miei genitori?
Ciao a tutti,
sono un ragazzo di 25 anni che ha un rapporto conflittuale con i propri genitori. Si sono separati quand'ero molto piccolo, mio padre da quel giorno ha smesso di essere tale per sua scelta e mia madre non ha fatto altro che pensare a sé stessa e alle proprie difficoltà. Nel corso degli anni ne ho dovute subire tante, dal compagno tossicodipendente di mia madre alla totale mancanza di interesse di mio padre nei confronti di noi figli. Anche la mia omosessualità è stata accolta con poco clamore (per fortuna da un lato, per disinteresse generale dall'altro) e le mie esigenze di figlio non sono mai state tenute in considerazione. Non ricordo più l'ultima volta in cui i miei genitori mi hanno chiesto "Come stai?" o "Qual è il problema?". Chissà se l'hanno mai fatto. Ho sempre avuto la sensazione di essere un peso per la mia famiglia, una persona che c'è ma è meglio se sta zitta e buona e non crea problemi, riducendo al minimo indispensabile le proprie funzioni vitali per non essere di troppo a una famiglia che ha già tanti problemi. Certo non l'ho chiesto io di venire al mondo, così come non l'ho chiesto io di iniziare a soffrire di ansia e depressione a partire dai 15 anni. Sono in terapia da qualche anno ormai, ho affrontato ed elaborato molte cose, ma il perdono ai miei genitori non riesco proprio a concederlo. La mia terapeuta insiste molto su questo aspetto, più che altro vorrebbe che io smettessi di aspettarmi da loro qualcosa che non sono in grado di darmi e iniziassi a pensare al futuro. So che ha ragione, e giuro che ci sto provando, da tantissimo tempo ormai, ma non ci riesco. Non riesco a perdonare le persone che mi hanno messo al mondo dimenticandosi che avevo delle necessità subito dopo, non riesco a smettere di provare rabbia verso chi avrebbe dovuto prendersi cura di me e invece non ne è stato in grado, dandomi sulle spalle un fardello più grande di me. Ripeto, ci provo, Dio solo sa quanto ci provo, eppure quella rabbia (che poi muta forma, diventando tristezza o malinconia o amarezza) non si esaurisce. Quando sono con loro mi viene da ridere, che grande farsa trovarsi tutti insieme credendo di essere una famiglia quando in realtà non lo siamo mai stati.
4 anni di terapia sono stati senz'altro utili per fare chiarezza e permettermi di vedere le cose sotto una luce diversa, ma quello che provo non può svanire con uno schiocco di dita o una chiacchierata settimanale.
Secondo voi potrò vivere felice ugualmente?
Penso proprio di no fino a quando non ti renderai conto che le coccole alle quali aneli come tutti del resto,non sono una regalia ma vanno cercate in una relazione alla pari. Da quanto dici la relazione con i tuoi non è alla pari ma forse neanche con quella del tuo uomo, se ce l'hai. Forse ti conviene investire le tue risorse alla ricerca di una relazione alla pari che ti dia coccole invece di piangere su una situazione per me difficilmente recuperabile. Per me non devi perdonare i tuoi, te ne devi semplicemente fottere, scusa la parolaccia ma per me ci voleva. Ciao auguri.