Dott.ssa Alessandra Accurso

Dott.ssa Alessandra Accurso

Psicologa, Psicoterapeuta

E' possibile cambiare il "carattere" di una persona?

Inizio con il citare alcune frasi specifiche per rendere meglio il quesito della domanda:


- “Io sono fatto così e non posso cambiare”
- “Sono nato così e nessuno mi cambierà mai”
- "Si può provare a migliorare una persona, ma resterà sempre tale"


Oppure la più classica, usata frequentemente nel meridione ovvero :
-"Chi nasce rotondo, non può morire quadrato"


Personalmente ritengo che siano quasi ed esclusivamente delle giustificazioni, un modo per giustificare se stessi ed i propri "sbagli"/"problemi". Oppure un modo per scavalcare l'ostacolo, ed evitare un deciso impegno per migliorare una parte di se stessi.
Mi piacerebbe sapere se ci sono degli studi scientifici che affermino la veridicità di questa impossibilità nel cambiamento oppure, che affermino la possibilità di un reale cambiamento.

Per sfatare uno tra i più grandi miti vigenti nella nostra società.


Grazie, Davide.

Caro Davide, mi dispiace ma questo "mito" al giorno d'oggi non è sfatabile! il carattere di una persona infatti completa la sua struttura verso i 7 anni d'età. Questo perchè i bambini creano molte connessioni neuronali nei primissimi anni di vita, questa se da una parte può essere una risorsa, dall'altra non lo è perchè il bambino struttura il suo carattere grazie alle ingiunzioni che egli ricava dai genitori. Ti spiego meglio la nostra società è formata da ego, anche meglio detti caratteri, ed è come se noi trasmettessimo questo carattere ai nostri figli, però quello che succede è ancora più complesso perchè il bambino non ha la capacità di pensare, quindi fino a circa 5 anni di vita il bambino ha la capacità di sentire le cose come realmente sono! Quindi se una madre dice al figlio non ti preoccupare, ma è lei stessa preoccupata, il bambino capirà: preoccupati! e si svilupperà una personalità ansiosa. il nostro carattere si è strutturato sulla base di una ferita d'amore. il piccolo infatti nel primo anno di vita non ha la sensazione di essere qualcosa di separato dal mondo poi è come se si risvegliasse in un mondo diverso fatto di separazioni e dualità. Il carattere quindi aiuta il bambino a sopravvivere. Ti faccio un altro esempio ancora c'è la persona particolarmente nervosa, quella che non si arrabbia mai, quella che sorride sempre, quella che sorride poco. questo perchè probabilmente quando erano piccoli quella che ora è nervosa ha capito che avrebbe ottenuto cure e protezione dalla madre solo se avesse urlato quella che non si arrabbia mai potrebbe derivare da una madre che ignorava i suoi bisogni emotivi allorché questa faceva i capricci, il bambino quindi per istinto di sopravvivenza ha strutturato una modalità che per tutti i successivi anni di vita si ripeterà a loop, magari con modalità diverse, ma l'essenza rimarrà sempre quella. oggi si parla di stati di illuminazione o di samadhi che si raggiungono tramite la meditazione e la ricerca personale. e sono stati attraverso i quali l'uomo ha la possibilità di guardarsi da fuori e osservare quali sono i suoi schemi ripetitivi. quando succede questo si diche che l'uomo si è risvegliato. ultimamente è successo ad un personaggio famoso (JIM CARREY), quando questo succede c'è la possibilità di uscire volontariamente dallo schema. anche se al resto del mondo sembri strano, depresso, ma che cosa gli è successo? ed ecco che il carattere rientra in modo per dimostrare che in realtà si è sempre la stessa persona. l'uomo ricomincia a definirsi a limitare il suo raggio d'azione per la paura universale e del bambino di non essere amato, di essere abbandonato.