Dott.ssa Alessandra Melli

Dott.ssa Alessandra Melli

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Devo rivedere il mio ex..come affrontarlo?

Buongiorno,
è la prima volta che scrivo qui e spero che qualcuno mi risponda perché ho bisogno di aiuto.
Ho 39 anni, da circa 7 mesi frequento un mio coetaneo con cui tutto andava bene fino a prima delle feste.
Entrambi non abbiamo matrimoni, convivenze alle spalle, nè figli, e viviamo ancora in casa con i genitori.
Per ritagliarci la nostra intimità circa una volta al mese andavamo via per il finesettimana, è sempre andato tutto bene..stavamo bene insieme in quella specie di “quotidianità”, cucinare assieme, chiaccherare, ridere, condividere il letto.
Lui ha cominciato a frequentare casa mia circa 3 mesi fa, lui invece mi ha portata a casa sua dopo..durante le vacanze di natale..complice anche il lockdown, sono rimasta a dormire da lui alcune volte.
Non so bene perché ma siamo andati in crisi. Lui ha sempre detto di volermi molto bene, che con me si sente tranquillo, che gli do pace..mi ha anche sempre detto che vorrebbe una famiglia (anche se non l’ha mai chiesta a me in modo diretto), e so che gli è rimasta sempre lì una frase che io gli ho detto quando ci siamo conosciuti, e cioè che ero un po’ restia ad avere figli visti i tempi che corrono…lui l’ha letta come un “non voglio fare famiglia”.
Fatto sta che durante le vacanze, mentre eravamo a casa sua, durante un confronto mi dice che con me sta bene ma non prova “le farfalle dentro lo stomaco”…io sono rimasta paralizzata dal dolore. In quel momento è come se mi avesse uccisa dentro…lui sempre così attento, affettuoso…mi sono ammutolita e sono tornata a casa. Il giorno dopo mi chiama piangendo, dicendo che è uno stupido, che è un insicuro, che a volte mette in dubbio e rovina tutto ma che vuole vedermi e abbracciarmi, che vuole continuare con me….piangeva sul serio.
Torno a casa sua, ci chiariamo, ma le sue parole mi restano sottopelle, dormo da lui, abbracciati, stiamo benissimo. Il giorno dopo mi porta a pranzo fuori e mi dice che “dobbiamo riportare la barca in acque tranquille perché in questo momento la nostra storia naviga in acque agitate..sembra veramente fare di tutto per rimediare.
Il giorno dopo ancora è sabato, siamo in fascia arancione, non abbiamo parlato chiaramente se sarei rimasta a dormire da lui o no ma io spero dentro di me di si perché abitiamo a 40 minuti di distanza e se torno a casa poi non ci si può più spostare a causa del lockdown e non si sa nemmeno quanto durerà il blocco. Verso le 20.30 lui mi chiede cosa farò il giorno dopo facendomi capire che da’ per scontato che torni a casa mia. Ci sono rimasta malissimo, non gli ho detto nulla (anche se lui dalla mia faccia ha capito che c’era qualcosa che non andava..e ad un certo punto mi ha anche detto “volevi stare a dormire qui?” ma io gli ho risposto “no, torno a casa”), e così con la morte nel cuore sono rientrata.
Il giorno successivo mi ha mandato il buongiorno ma non gli ho risposto..ha provato a chiamarmi 3 volte in tarda mattinata e nel pomeriggio ma non gli ho risposto..ero completamente in confusione perché volevo capisse che ero arrabbiata e delusa perché non aveva voluto stare con me ma non potevo dirglielo perché non posso imporgli la mia presenza in casa sua… l’ultimo contatto è stato un messaggio in cui lui mi chiedeva cosa non andava, se glielo potevo dire…e io, stupida, non ho risposto nemmeno a quel messaggio.
Il giorno dopo non ci siamo sentiti e, dopo 2 giorni di silenzio, l’ho chiamato, per scusarmi e spiegargli. Ma lui mi ha detto che abbiamo 40 anni e non ci si può comportare così…io gli ho detto che sono in un momento emotivo fragile e che ho bisogno che lui mi stia vicino, all’inizio mi ha detto di si ma poi durante la telefonata si è arrabbiato molto e alla fine mi ha lasciato dicendomi che “la storia non può continuare perché lui vuole una famiglia e io no” e successivamente perché lui non è innamorato, “ha provato ad innamorarsi ma non è innamorato”. Gli ho chiesto di parlarne di persona quando fosse stato possibile ma mi ha detto di no, che quel che doveva dire l’ha già detto e che incontrarsi di persona sarebbe farsi male ancora.
Per 2 settimane non ci siamo più sentiti. Ho saputo per vie traverse che non stava bene, avrebbe voluto chiamarmi perché si è affezionato e che stava male e non si dava pace. Saputo questo (lui non sa nulla che io so) io, che sono in fase depressiva pesante, ho deciso di chiamarlo…
Al telefono ho cercato di stare calmissima, gli ho detto che ero andata a cambiare il suo regalo di natale (facendogli quindi intendere che volevo darglielo) e gli ho chiesto come facciamo…lui mi ha risposto “ci vediamo domenica?” che sarebbe stato il primo giorno utile dato che la nostra regione usciva finalmente dalla fascia arancione…e così ci siamo accordati per vederci.
Purtroppo poi domenica scorsa non abbiamo potuto perché il passaggio alla fascia gialla è stato rimandato al lunedì..anche se nei messaggi che ci siamo scambiati lui mi ha scritto che era disposto che ci vedessimo anche in fascia arancione…
Ora attendo questo incontro che avverrà sabato e ho il terrore di come affrontarlo…ho paura che lui voglia chiudere la storia e io non voglio assolutamente perderlo…secondo voi, se ha accettato di rivedermi, ci sono buone probabilità che anche lui voglia recuperare?
Vi prego, datemi dei consigli su come affrontarlo…

Buongiorno Therry,

probabilmente questa persona prova emozioni ambivalenti che potrebbero essere sostenute da punti critici come quelli che lei esprime, ovvero il desiderio non condiviso di un figlio/o di una famiglia, aspetti valutati con lucidità non percependosi emotivamente adeguatamente coinvolto, tanto da non percepirsi attualmente nemmeno disposto ad accogliere una continuità relazionale , come si evince da quanto scrive:" Mi ha lasciato dicendomi che la storia non può continuare  perchè lui vuole una famiglia e io no e successivamente perchè lui non è innamorato, ha provato ad innamorarsi ma non è innamorato".

Tuttavia credo sia importante attenzionare i suoi bisogni emotivi cara Therry, in particolare le aspettative circa il soddisfacimento degli stessi ed infine la sua modalità di sostenerli: "Ero completamente in confusione perchè volevo capisse che ero arrabbiata e delusa perchè non aveva voluto stare con me ma non potevo dirglielo perchè non posso imporgli la mia presenza in casa sua... l'ultimo contatto è stato un messaggio in cui lui mi chiedeva cosa non andava se glie lo potevo dire... e io, stupida, non ho risposto nemmeno a quel messaggio...".

Ed ancora:"Io gli ho detto che sono in un momento emotivo fragile e che ho bisogno che lui mi stia vicino, all'inizio mi ha detto di si poi durante la telefonata si è arrabbiato molto".

Aldilà di quello che questa persona deciderà di fare, credo che potrebbe esserle utile un percorso psicologico orientato a cogliere in questa sua " fase depressiva pesante", l'opportunità di nutrire questi suoi bisogni emotivi, indipendentemente dalla disponibilità e dall'adeguatezza percepita di chi le starà accanto.

Cordialmente 

dott.ssa Alessandra Melli

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