Dott.ssa Alessandra Testi

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Dott.ssa Alessandra Testi

Psicologa, Psicoterapeuta

informazioni di contatto

Via Sterpulino 11 - 56121 Pisa (PI)

Tel: 3200462253

recensioni dei pazienti

Sabrina 27/02/2020

La Dottoressa Testi mi ha sostenuto e guidato fuori dal tunnel in un periodo di grosse difficoltà personali e relazionali. Mi ritengo fortunata nell'averla incontrata e scelta: Oltre ad essere una professionista molto preparata è anche una persona dalle spiccate doti empatiche, capace di guidarti senza MAI farti sentire giudicata. Un Grazie di cuore.

presentazione

La dottoressa Alessandra Testi è psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana con il n. 6698.

Si è formata presso l’Università degli Studi di Firenze, dove ha conseguito la laurea in psicologia clinica e della salute durante l’anno accademico 2009-2010.  Psicoterapeuta specializzata presso la scuola quadriennale di Psicoterapia Relazionale IPR di Pisa diretta dal Dott. Roberto Lorenzini

Dal 2014 è membro della Commissione Didattica della SIPR di Pisa, ad oggi ricopre la carica di Referente Organizzativo della Commissione.
Svolge attività libero-professionale occupandosi di terapia individuale (disturbi d’ansia, problemi relazionali, depressione, ) terapie di coppia e con famiglie . Consulenze per problematiche manifestate dai bambini, in particolare si occupa di Bisogni Educativi Speciali (BES), nello specifico riguardanti le disabilità intellettive, DSA, ADHD. 

Si occupa inoltre, come conduttrice di gruppi, di fratelli con disabilità SIBLINGS, questo progetto partirà sul territorio pisano e coinvolgerà di verse associazioni e realtà sociali del territorio 


Oltre all’attività condotta presso il suo studio privato, la dottoressa Alessandra Testi ha in atto diverse attività e collaborazioni.

Lavora dal 2005 presso l’Associazione Italiana Persone Down di Pisa occupandosi delle famiglie e degli inserimenti lavorativi dei giovani adulti con sindrome down.
Collabora, con diverse Associazioni e Cooperative sociali del territorio pisano e livornese offrendo prime consulenze ai genitori e agli utenti .
Dal 2013 svolge attività di formazione per enti privati e pubblici in materia di disabilità e sostegno alla genitorialità.
Ha collaborato con una associazione della provincia di Pisa, per la quale ha svolto corsi di alfabetizzazione emotiva.
Si mantiene costantemente aggiornata sulle novità in ambito clinico leggendo pubblicazioni e partecipando a convegni, a tal proposito, ha partecipato nel Maggio 2016 al Congresso Internazionale SIPPR di Prato come relatrice durante le sessioni parallele, affrontando interventi sul tema disabilità e stili familiari e la tematica dell’ approccio sistemico-relazionale nel contesto scolastico.

 

Collaboro con la piattaforma PreSa del Corriere della Sera http://prevenzione-salute.it/category/psicologia

Il mio ultimo libro in uscita: “La famiglia BES: una visione clinica, sociale e relazionale” scritto con Giulia Liperini, L’idea del libro nasce dal lavoro svolto negli ultimi anni con le famiglie in cui è presente un figlio con BES (Bisogni Educativi Speciali)

Recensione del libro di Roberto Lorenzini: Con l’emanazione della Direttiva Ministeriale 27
dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“ il MIUR ha inteso dare indicazioni affinché le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta a quegli alunni che, per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche psicologici e sociali, presentano un percorso di apprendimento più complesso e più difficoltoso rispetto ai compagni e quindi necessitano di un’attenzione e di un intervento specializzato ed individualizzato.
Questo libro si pone l’obbiettivo di dare un contributo alla comprensione dei B.E.S. e, come
esplicitato dalle autrici, di affrontare in termini clinici, sociali e sistemico-relazionali, le dinamiche
che essi comportano sia nelle famiglie, sia nel sistema scolastico, sanitario e sociale. Data la
formazione sistemico-relazionale delle autrici (entrambe specializzate in Psicoterapia Relazionale
presso l’Istituto di Psicoterapia Relazionale di Pisa), il libro dedica particolare attenzione ad un
approccio sistemico e quindi alla necessità di organizzare interventi multiprofessionali integrati che
coinvolgano i vari protagonisti: Scuola, Servizi, Specialisti, Famiglie, Contesto Sociale….
Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie e alle ripercussioni sul piano relazionale della
diagnosi di B.E.S., sia essa concomitante con la nascita o successiva. Nella letteratura sistemicorelazionale
l’Handicap di un figlio costituisce un evento imprevedibile e non scelto nell’ambito del
ciclo vitale della famiglia (Scabini E. (a cura di), L'organizzazione famiglia tra crisi e sviluppo,
Franco Angeli Editore, 1998), con ripercussioni importanti sia sulle dinamiche della coppia
(genitoriale ma anche coniugale), a cui è richiesta una notevole capacità di adattamento e di
ristrutturazione degli equilibri raggiunti, sia sul sottosistema dei fratelli (quando presenti), sia sulle
famiglie di origine.
Nell’affrontare il tema delle risposte e degli interventi terapeutici, le autrici fanno riferimento al
concetto di salute espresso dall’OMS per il quale la salute non può essere concepita come semplice
assenza di malattia, ma va pensata e soprattutto perseguita come globale benessere bio-psico-sociale
e cioè piena realizzazione del proprio potenziale nei vari contesti di vita. Di conseguenza l’intervento
sui soggetti con B.E.S., pur non negando le difficoltà e le limitazioni, punta sul potenziamento e
sull’attivazione delle abilità e risorse residue attraverso, come già detto, la messa in rete e
l’integrazione di tutti i soggetti e contesti coinvolti. Il libro si sviluppa in quattro capitoli: Il primo
tratta, non a caso, delle famiglie e delle caratteristiche delle famiglie cosiddette “normali” con
particolare riferimento al ciclo vitale ed ai compiti di sviluppo e di riorganizzazione che esso impone
ai componenti del nucleo familiare. Il secondo affronta il tema della disabilità, dei contesti in cui si
manifesta e di come reagiscono i diversi componenti del sistema familiare. Nel terzo capitolo vengono
presentate le possibili risposte sociali alla disabilità, con tutte le difficoltà che esse possono presentare
a causa dei pregiudizi, del non rispetto dei diritti, degli ostacoli mentali e fisici in una società che
propone l’efficienza, la bellezza, la performance. L’ultimo capitolo è dedicato agli interventi più
specifici, di carattere tecnico, sottolineando la necessità dell’integrazione tra gli operatori e la messa
in rete delle risorse, non ultima la Terapia Familiare che può essere un valido aiuto alle famiglie in
difficoltà. Per la specificità degli argomenti trattati e per la chiarezza dell’esposizione, considerando
anche la carenza di letteratura sul tema dei B.E.S., questo libro può essere utile sia agli “addetti ai
lavori”, che nei diversi contesti si trovano ad operare con soggetti con B.E.S., sia alle famiglie, che
trovano in queste pagine molti spunti di riflessione e concreti elementi di orientamento e di sostegno,
sia a coloro che, pur non essendo coinvolti sul piano professionale, lo sono sul piano umano.

Alcune mie pubblicazioni: http://www.alessandratesti.it/pubblicazioni-e-contributi/

 

 

 

 

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Approccio

La psicoterapia sistemico-relazionale della famiglia prese origine come approccio originale ed innovativo negli anni ’50. Lo sviluppo del movimento di terapia familiare ha un’origine separata tra gli studiosi della east-coast e quelli della costa pacifica. I primi, di formazione analitica, modificarono una parte dei loro assunti, i secondi, partiti da ricerche scientifiche facevano riferimento ad un modello cibernetico.In Italia la psicologia relazionale apparve verso la fine degli anni 60, quando Mara Selvini Palazzoli aprì il suo centro milanese.  Assieme a Pietro Boscolo, Gianfranco Cecchin e Giuliana Prata, venne ripresa l’idea batesoniana che la mente, o le menti, di un sistema si coordinano attorno a catene di significati che, connessi tra loro, diventano struttura portante del sistema mentale stesso. Ecco che il costruire “mappe”, descrizioni, ipotesi intese come preposizioni che collegano tra loro altre preposizioni descrittive, viene ad essere considerata l’attività fondamentale di un terapeuta.

Il modello consenziente” di Corrado Bogliolo, rappresenta il cardine della formazione a cui mi ispiro, dove il terapeuta abbandona ogni tensione direttiva (tipica della prima relazionale) e si accosta alla concezione costruttivista.
E’ infatti chiamato a costruire, o meglio a co-costruire, con la famiglia una storia, da intendere come un cammino verso una mutata visione della realtà. In sostanza una ricerca, insieme, di significati diversi degli eventi, dei comportamenti, delle relazioni. Ci si attende un processo trasformativo dove il terapeuta, anche se mantiene la sua posizione responsabile del percorso psicoterapeutico, non può prescindere da un lavoro su se stesso, sulle proprie emozioni, e sulle connessioni con la propria famiglia attuale e quella di origine. In definitiva, attraverso una congiunzione profonda col sistema, il terapeuta avvia un viaggio con la famiglia verso il cambiamento e la trasformazione.

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aree di competenza

  • Psicoterapia individuale e di coppia
  • Problemi relazionali, interpersonali e di coppia
  • Disturbi d'ansia
  • Depressione
  • Deficit d'iperattività e d'attenzione
  • Difficoltà educative e del comportamento nel bambino e nell'adolescente
  • Interventi psico-educativi e supporto alla genitorialità
  • Disturbi dell'appredimento
  • Psicopedagogia delle disabilita'
  • Trattamento dei disturbi specifici dell'apprendimento
  • Formazione sulla comunicazione, l'ascolto e la relazione
  • Problemi di coppia
  • Psicoterapia di coppia
  • Autostima adolescenza
  • Difficoltà relazionali e familiari
  • Psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo
  • Problemi dell'infanzia e dell'adolescenza
  • Consulenza e valutazione nell'età evolutiva, bambino e adolescente
  • Sostegno alla separazione della coppia coniugale
  • Difficoltà lavorative e mobbing

“È importante imparare a vivere con delle domande aperte. Rende indispensabili gli incontri fra diverse conoscenze, fra chi vive una quotidianità e chi la studia». (Amos Oz, 2014)

Formazione professionale

Laurea in Psicologia clinica e della salute presso Università degli Studi di Firenze

Diploma di specializzazione in psicoterapia relazionale presso IPR Pisa

Master in diagnosi, valutazione e trattamento DSA presso Istituto Galton

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Esperienze lavorative

Dal Gennaio 2005 lavoro nel campo delle disabilità intellettive, occupandomi di giovani adulti con sindrome down o patologie affini e delle loro famiglie.

Dal 2013 mi occupo di formazione per operatori, docenti e personale ATA sul del Bisogni Educativi Speciali con particolare attenzine alla disabilità e ai DSA.

Dal 2015 mi occupo di Disturbi Dell'Apprendimento e Disturbi del comportamento.

Referente entro di ascolto associazione italiana persone down Pisa.

Referente servizio orientamento al lavoro per giovani adulti con sindrome down presso asd.down Pisa.

Formatrice ambito 18 per docenti di ogni ordine e grado.

Mi occupo di conduzione gruppi per fratelli di persone con disabilità per associazioni del territorio .

Collaborazione con associazione eppursimuove nella figura di formatore e conduttore di gruppi per insegnati e genitori.

Attività clinica di supporto all apprendimento dsa oltre alla mia professione clinica con adulti adolescenti coppie e famiglie.

 

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Partecipazioni

LA FAMIGLIA BES una visione clinica sociale e relazionale edito da Armando Editore 2017

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Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Toscana col n 6698 dal 13/01/2013

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