Disagio relazionale in famiglia e prospettive future
Buonasera, sono una ragazza di 31 anni, sono single e vivo ancora con i miei. Ho un lavoro che mi appaga ma non sono invece affatto soddisfatta della mia vita familiare e sociale. Apparentemente siamo una famiglia tradizionale e serena, in realtà io sono cresciuta tra i continui litigi tra mio padre e i miei nonni materni, in cui mia madre ha cercato sempre di fare da mediatore senza prendere posizione ma cercando solo di appianare contrasti per far tacere tutti. Da piccola non ho mai preso posizione pur facendomi una mia idea, ma la reazione comunque è stata sempre del pianto di nervosismo. Anche ora, quando succedono episodi di liti forti, reagisco col pianto ma tra le lacrime cerco di dire a chi sbaglia in cosa sbaglia secondo me, prendendo posizione sul singolo episodio. In tale situazione mia madre interviene per zittirmi perché non vuole che manchi di rispetto ai suoi genitori, mio padre inveisce contro di me dicendo che parlo troppo se dò ragione a loro anziché a lui. Per quanto credo fortemente necessaria una terapia psicologica per tutta la famiglia, attualmente credo che l'urgenza sia il mio benessere. Evitare le situazioni non mi è possibile perché, essendo di carattere molto mite, vengo spesso usata come valvola di sfogo da tutti i miei familiari quando devono parlare per sfogarsi di tale situazione; quando per un periodo abbastanza lungo ho lavorato in un'altra città mi sono spesso sentita dire che li avevo abbandonati e spesso mi hanno fatto sentire in colpa,quindi allontanarmi fisicamente non aiuterebbe. Cosa posso fare per preservare la mia salute mentale? Credo che tutta questa situazione abbia influito fortemente sulle mie relazioni amicali e sociali: non mi fido degli altri, ho diverse conoscenze ma poche reali amicizie storiche e non riesco a farmene di nuove. Quando conosco persone nuove tendo a parlare poco, mi sento noiosa o poco interessante, preferisco ascoltare ma non sono di certo una compagnia piacevole. Ho avuto una relazione sentimentale di diversi anni con un ragazzo, anche lui di poche parole, che soltanto quando non poteva più rimandare ha avuto il coraggio di dirmi che non aveva le stesse mie prospettive future. Da tanto tempo medito sull'intraprendere un percorso per poter stare meglio : quale figura sarebbe più adatta alla mia situazione?
Salve Giorgia,
da quanto scrive mi sembra che abbia le idee molto chiare: ha proprio bisogno di un supporto psicoterapeutico per ritrovare il suo benessere!!
Anche in relazione al suo contesto familiare ha pienamente ragione: le dinamiche familiari disfunzionali e i continui conflitti che la “obbligano” tuttora nel mezzo sono state esperienze traumatiche che hanno segnato il suo Sè e hanno determinato grandi ferite.
Credo che lei abbia bisogno di un percorso psicoterapeutico per rinforzare il suo Sé, la sua autostima e ritrovare un equilibrio che le consenta di gestire al meglio le dinamiche familiari e di godere della vita relazionale (di cui lei afferma di non essere soddisfatta ) che, afferma ancora con grande consapevolezza, ha subito l’influenza della situazione che ha descritto. A tal proposito potrebbe esserle d’aiuto elaborare le esperienze traumatiche subite sin da piccola attraverso l’EMDR.
Rimango in ascolto, qualora volesse ulteriori informazioni.