Per creare una famiglia e realizzare il sogno professionale di mio marito mi sono messa da parte
Buonasera, sono una mamma giovane con due figli un maschio di 16 anni e una bambina di 10 anni.sono sposata da quasi 16 anni e conosco mio marito da 20.sono rimasta in cinta durante la maturità e insieme a mio marito abbiamo costruito dal niente tutto quello che abbiamo. Però purtroppo per creare una famiglia e realizzare il sogno professionale di mio marito mi sono messa da parte non creando niente per me stessa. Mi sono trasferita molte volte ho vissuto in 3 regioni diverse di Italia e tutte le volte che ho cercato di far valere la mia voglia di gratificazione non ho trovato nessuno che mi appoggiasse o mi invogliasse a fare di più. Quindi ho dovuto reprimere tanti sogni tanti desideri anche perchè a priori era inutile chiedere o fare.Questo purtroppo mi ha portato ad entrare in uno stato di insoddisfazione personale e mancanza di capacità nel relazionare con gli altri se non in superficie e molta aggressività nei confronti di mio marito che da anni sopporta le mie giornate no. Purtroppo il nostro matrimonio è in crisi a causa di questi miei comportamenti in cui grido , piango, rinfaccio il passato in cui emerge un altra persona negativa e cattiva ,quando poi nella tranquillità e serenità sono una donna solare, pacifica e molto altruista,innamorata del suo compagno di vita e della vita stessa. Mi sento che ora più che mai ho bisogno di gratificarmi di sentirmi utile e sono stanca di combattere con me stessa a causa di queste crisi di nervi provocate dalla gelosia che provo nei confronti di mio marito visto che lui è superiore a me.Vorrei sapere se fosse possibile se non sono diventata pazza o malata e quale potrebbe essere una soluzione.Grazie
Cara Anna,
fatti due conti.. lei è ancora molto giovane! A 34 anni ha già una bella famiglia, costruita con suo marito, per la quale però dice di aver sacrificato se stessa. Mi colpisce molto che, nonostante sembra dire che è stata lei a farlo "non creando niente per me stessa", nei fatti rinfacci il passato a suo marito. Mi colpisce anche che definisca suo marito "superiore", per cosa? perchè lui si è realizzato professionalmente e lei no? ma da quel che lei scrive è stato per sua scelta, non per incapacità.. Lei, cara Anna, ha scelto di creare una famiglia, di dedicare tempo ed energie a questa.. e come dice lei stessa, ora si è resa conto che ciò non la soddisfa più, vorrebbe anche uno spazio per sè, per realizzare i suoi sogni.. Questo è comprensibile e sano, ognuno di noi dovrebbe dare spazio alle proprie aspirazioni per sentirsi realizzato..ma anche in questo sembra delegare qualcun'altro che dovrebbe o avrebbe dovuto appoggiarla o invogliarla a fare di più.. Di quale appoggio avrebbe bisogno? chi dovrebbe invogliarla a fare di più?