Non so chi ho difronte....i tossicodipendenti mentono su tutto?
A 23 anni mi innamorai di un tossicodipendente..alcolizzato e cocainomane. Classico ruolo della crocerossina...sino a che capii che potevo farci ben poco assieme a lui perché avevamo strade differenti...pur soffrendoci tanto ho pensato che l unico modo per non soffrire era quello di allontanarmi da lui anche perché non mi sentivo amata. Crescendo mi son portata avanti questa storia e credo di aver cercato un po' lui in tante relazioni successive...sino a che (son passati ahimè 17 anni) sogno di fare l amore con lui e poi lui dopo un po' di tempo sparisce perché era mezzo impegnato forse con qualcun altra. Sta di fatto che ci risentiamo e ci vediamo per mio volere ....ma vedo che invece di migliorare è molto peggiorato e consiglio a lui di andare in comunità... inizialmente la prende male ed io gli faccio capire che io la mia strada la conosco bene e non la voglio cambiare e che purtroppo non ho gli strumenti per aiutarlo e che facendo questa resistenza mi offende perché sta buttando il mio consiglio dato con il cuore nel cesso. Quindi mi allontano. Dopo un paio di giorni di silenzio lui mi dice che vuole andare in comunità... Ed eccomi che mi ritrovo ad un incontro di coniugi che effettivamente non so quanto mi può essere d aiuto o di ulteriore sofferenza .... innanzitutto poi ho avuto conferma che si è sposato in questi anni come ben sapevo...(Ma lui ha negato).... Mi chiedo allora perché non parlare sinceramente almeno prima di lasciarmi e andare in comunità? perché dirmi questa bugia? Perché avere la presunzione di essere aspettato.....e non metterti neanche in gioco seriamente..... Penso che il tutto si riduca al fatto che non si amano per primi, come possono amare gli altri? In tutto ciò non so proprio che fare... Se continuare il percorso parallelo o meno perché tra noi comunque non c è assolutamente nulla di ufficiale.....e non voglio sentirmi comunque troppo responsabile della sua situazione. Quindi penso di fare un passo indietro e poi magari ci sentiremo quando avrà finito il percorso.... così ci passerà anche più velocemente si spera ...perché andare li ogni settimana mi sembra un po' angosciante e frustrante, anche se più o meno costruttivo. Consigli? Grazie
Buongiorno Martina,
l'errore più comune è pensare che una persona sia la sua diagnosi. Leggendo il titolo della sua domanda e poi il suo racconto, mi è venuto in mente che il tema della menzogna non è tanto nella tossicodipendenza, ma in lei.
La relazione che lei ricerca con quest'uomo mi sembra artefatta, più un suo desiderio che un evento di realtà. Inoltre, mi sembra che vi sia una necessità di dipendenza in tutti e due: lui dalla sostanza e lei da lui o, meglio, dalla tipologia di relazione che avevate.
Quindi, fossi in lei, mi domanderei che cosa cerco in una relazione? Che vuoti sto riempiendo? Cosa desidero realmente dal rapporto con le altre persone? Perché penso di doverle salvare? E in cambio di cosa?
Le auguro buona fortuna
dott.ssa Alessia Serio
Psicologa - Torino