Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Psicologa

Come posso non prendermela più quando litigo con mia madre?

Mi chiamo Giulia, ho 22 anni e vivo con mia mamma. I miei si sono separati quando io avevo 5 anni, da allora sono stata con lei metà mese e metà mese con papà. Da quando ho 18 anni più o meno vedo mio papà di meno, ma non perche non mi faccia piacere, è più una questione di comodità. Da 18 anni a questa parte, ogni volta che litigo con mia madre le cose finiscono sempre allo stesso modo: quando ero più piccola, se si arrabbiava, urlava e io chiedevo scusa, anche se non volevo. Mi sentivo obbligata a chiedere scusa. Ora che sono cresciuta non mi sembra giusto chiedere scusa per cose che per me non hanno senso, anche solo esprimere una mia opinione in contrasto con la sua. Il risultato è sempre lo stesso. Se dico o faccio qualcosa che va in contrasto con quello che pensa o dice lei, succede un casino: si arrabbia, urla, non discute neanche. Smette di parlare, utilizzando il silenzio punitivo. Magari io continuo la discussione ma è come se fosse un monologo, perchè lei o non mi risponde, oppure dice solo "va bene, ok". Sono stanca di questi atteggiamenti manipolatori, ma soprattutto, non voglio più rimanerci male. A volte dice cattiverie, altre volte si limita ad urlare, senza fare un discorso sensato. Il solo pensiero che io abbia un mio pensiero o un'opinione diversa dalla sua la manda fuori, ma io sono stanca di rimanerci male. So di non poterla cambiare, ma voglio cambiare io.

Buongiorno, 

la sua sofferenza traspare da quanto lei scritto e di questo mi rammarico. 

Le dinamiche familiari che si solidificano a seguito di una separazione, seppur essa sia avvenuta da tempo, fanno si che si radicalizzino dei comportamenti e degli atteggiamenti di dipendenza che servono a riprendere un equilibrio. 

Il rapporto con i genitori si configurano così sulla base della necessità di questo. Da ciò, che lei scrive, la sua identità e l'opinione che ha di sé parrebbe dipendere dal tipo di legame che ha instaurato con sua madre.

Non potrà non starci male per le sue parole, sino a che questo meccanismo di dipendenza reciproca non è stato compreso ed elaborato, per poter iniziare a strutturare un senso di sé autonomo e differenziato.

Se ha piacere di approfondire con me questi aspetti, si affidi ai miei contatti. 

Le auguro presto di ritrovare la serenità.

Cordialmente,

dott.ssa Alessia Serio

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Dott.ssaAlessia Serio

Psicologa - Torino

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