Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare
Ansia e derealizzazione
Buonasera, sono un ragazzo di 22 anni che da circa 6 mesi soffre di ansia.
Premetto che vivo e ho vissuto una vita turbolenta. L’avvenimento che mi ha di più scosso è la morte del compagno di mia madre il quale ha vissuto per 16 anni a casa con me poichè i miei genitori divorziarono quando avevo 2 anni. Ero molto affezionato alla sua figura e mi vantavo di avere due padri, uno il fine settimana e l’altro per la settimana. Ma purtroppo a causa di un tumore è andato via. Nell’ultimo anno e mezzo dopo aver litigato aspramente con mia madre e mia sorella ( con quest’ultima ho ripreso il dialogo 2 mesi fa) vivo per la maggior parte del mese a casa della mia fidanzata, qualche volta a settimana ritorno a casa mia per riallacciare e ricucire il rapporto con la mia famiglia.
Ho litigato con loro perché una notte mio nonno cadde dal letto e nessuno eccetto mio padre il giorno successivo mi disse ciò. Si giustificarono dicendo che io a casa non c’ero mai (studio all’estero e “grazie alla quarantena” recuperavo il tempo perso con la mia fidanzata) e di conseguenza non “meritavo” questa notizia. Purtroppo sono una persona molto rigida e quando qualcosa non mi piace tronco il rapporto, ma riflettendo era la mia famiglia e non potevo e non dovevo fare ció.
Nonostante innumerevoli altri problemi ho sempre vissuto in autonomia, ho cercato di superare tutto da solo , ma credo che il “tutto” mi sia crollato addosso di botto. A marzo in piena notte ho avuto il mio primo attacco di panico che ha generato in me la paura di avere una disfunzione al cuore. Fatti gli opportuni esami non avevo niente. Successivamente avevo ansia prima di andare a dormire e notavo come il pensiero di qualcosa di nuovo da fare mi generava paura ed ansia . Ad esempio in passato prendevo l’aereo con serenità, ma a marzo non è stato così. Prima del decollo sentivo tachicardia e un senso di costrizione alla gola. Ho cercato di risolvere da solo, cercando di respirare e rilassarmi quando sentivo che qualcosa non andava, ho passato settimane tranquille ed altre meno. Ma quest’ultima mi ha fatto capire di aver bisogno di un aiuto e che non si può fare sempre tutto da soli.
Al rientro dall’estero per motivi di studio, ho ritrovato quell’ansia generalizzata questa volta accompagnata da una sensazione di derealizzazione. Quest’ultima ha turbato molto i miei pensieri; nei giorni a seguire non riuscivo e non riesco a concentrarmi bene e soprattutto quando sono solo sento come una sensazione di distacco tra il mio corpo,la mia testa e l’ambiente circostante. Tutto ciò innesca in me paura di non riuscire ad avere controllo e soprattutto la paura di impazzire.
Il mio desiderio è quello di riuscire a vivere serenamente e spero che tutto ciò sia una conseguenza di ciò che ho trattenuto per anni. Inoltre gradirei sapere gentilmente quale branca della psicologia puó essermi d’aiuto ( cognitivo-comportamentale ecc..).
Grazie in anticipo per la lettura.
Distinti saluti.
Buongiorno Riccardo. La sua condizione merita sicuramente di essere trattata con un esperto, in grado di aiutarla a costruire un nuovo panorama di significati nel quale possa riuscire a muoversi in modo più funzionale. Ritengo infatti che ogni sintomo abbia un significato e una funzione e il percorso terapeutico potrebbe essere volto all’indagine di questi aspetti. L’ansia improvvisa di volare, gli attacchi di panico e la sensazione di derealizzazione potrebbe avere tutti la funzione di “tenerla fermo”, per qualche motivo che al momento è a lei stesso precluso, in quanto inconscio. Anche i rapporti con la sua famiglia possono avere un ruolo rilevante nello sviluppo di questa sintomatologia.
Se lo ritiene opportuno, mi rendo disponibile per impostare con lei un lavoro di questo tipo, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
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