Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare
perchè mi piace stare male?
Salve ho 18 anni e mi chiamo Giulia, ho alcune domande a cui vorrei trovare una risposta ma prima voglio raccontavi un problema che mi tormenta da tanto e volevo sapere se può nuocere alla mia sanità mentale. Non so neanche che categoria mettere per questa domanda, spero che la categoria: adolescenza vada bene. Credo di non stare molto bene mentalmente e ho molta paura di questo. Fin da piccola ho sempre desiderato stare male, vi faccio un esempio, nei primi 5 anni di vita ho avuto una malattia respiratoria, l’asma, non mi ricordo neanche com’erano gli attacchi, me lo ha raccontato mia mamma e all’inizio delle elementari desideravo che mi tornasse, oppure desideravo avere qualche altra malattia, insomma volevo stare male ma non ci facevo caso, ero piccola e sapevo che non era molto normale però non ci avevo mai pensato. Da piccola volevo stare male fisicamente perché non sapevo esistesse anche il dolore psicologico. Mi ricordo che prendevo la candeggina, la versavo in un recipiente e la mettevo sotto il naso per ore, respirandola e sperando mi venisse qualche malattia. quando ho scoperto che si poteva soffrire mentalmente all’età di 11 anni sono stata male, più che altro mi convincevo di stare male, ma l’ho scoperto solo qualche mese fa insieme ad aver realizzato che effettivamente mi piace soffrire, mi sono fatta qualche domanda vista la situazione. la cosa che mi terrorizza di più é che quando “sto male” cerco in tutti i modi di mentire a me stessa e di convincermi davvero di questa cosa e ci riesco molto bene. non credo c’entri qualcosa con il piacere sessuale. comunque provo piacere sessuale vedendo persone incoscienti, non so se é sadismo sessuale o qualcosa di simile ma non voglio parlare di questo. voglio parlare del piacere di soffrire. sotto il voler stare male si nasconde un motivo? o nasce solo per il piacere che ho? perché io non voglio essere felice? perché non ci riesco? provo molta paura, sono terrorizzata da quello che potrei fare, da quello che sento dentro di me e che non riesco ad accettare, non so neanche io se provo veramente queste cose o é una copertura per soffrire di meno. non riesco a capire nemmeno se sto soffrendo veramente o mi sto solo convincendo perché mi piace.
qualche tempo fa mi ripetevo che volevo essere felice, mi chiedevo perché non fossi mai felice. mi chiedevo perché stavo sempre così tanto male. e ora mi chiedo se allora stavo male veramente o mi volevo solo convincere di stare male. ora mi chiedo se allora fingevo o no. mentivo a me stessa, stavo fingendo con me stessa? perché voler stare male, cos’é che mi spinge a volerlo? adesso io sto veramente così o sto solo fingendo? sto passando un periodo veramente molto difficile da molti anni, ma adesso non riesco a capire più niente... sento un vuoto immenso dentro di me, é la solitudine. mi sento così sola intorno a tanta gente. la sensazione del vuoto non é solo psicologica, é anche fisica. spesso, durante la giornata, a ogni respiro sento un vuoto dentro il petto e se faccio dei respiri profondi lo sento ancora di più. non ho mai avuto problemi di ansia e sento che non é quello. Mi sento talmente tanto in colpa perché potrei farlo smettere, potrei almeno provarci ma non voglio perché mi piace. Spero di soffrire di depressione o di avere qualche malattia mentale e mi sento terribilmente in colpa per questo perché ci sono persone che soffrono davvero di cose simili e io le invidio. Non dovrei ma non so come fermare il desiderio. Desidero di essere violentata o di finire in una rissa. farmi del male fisico da sola mi piace ma se é qualcuno a farmelo é meglio. Mi spavento molto di quello che sto scrivendo ora, ho paura di provare queste cose. Sono riuscita a farmi del male da sola anche psicologicamente: molte volte quando piango, anche fingendo, desidero che qualcuno mi guardi mentre lo faccio, che provi quello che sto provando io in quel momento quindi faccio un piccolo gioco o almeno, é iniziato come un gioco ma poi é diventata una sorta di ossessione, non riesco a smettere. Molto spesso, durante la giornata, mi convinco così tanto che qualcuno veda dai miei occhi e senta quello che sento io che mi sembra vero e smettere di pensarlo é veramente difficile. lo facevo fin da quando avevo 11 anni e credo che sotto questa cosa si nasconda il desiderio di soffrire davanti agli altri, può significare che mi sento talmente sola che voglio che qualcuno sappia cosa sento veramente anche se so che non é possibile sapere cosa sta passando una persona. ci sono talmente tante cose che mi mandano in tilt.
se ti piace stare male riesci a capire quand’é che stai male veramente? é così difficile capirlo. a volte piango solo per il semplice gusto di farlo. ma mi piace veramente stare male? é difficile riuscire a distinguere le volte in cui piango perché mi piace e le volte in cui piango perché sto male. e se il piacere si nasconde dietro a un male che c’é già? e se in realtà stessi così male da troppo tempo che il piacere fosse solo una scusa, una cosa che mi sono ficcata nella testa solo per soffrire di meno? o forse mi piace davvero? se stessi soffrendo così tanto perché non dovrei accorgermene? e perché inventarmi il piacere sotto questa cosa? e se in realtà io sto benissimo e voglio solo convincermi che in realtà sto male solo per il piacere di farlo? perché é cosí difficile capirlo? perché non riesco a capire cosa sento, se é vero o no?
Buongiorno Giulia. Lei pone molte domande, sarebbe complicato darle una risposta esaustiva in questa sede. Tuttavia un percorso con un esperto potrebbe esserle utile per comprendere più a fondo questa sua parte di sé, guardandola con lenti diverse e trovando risposte alle domande che pone e a quelle che potrebbero sorgere nel corso del tempo. Credo sia importante indagare che significato lei dia alla malattia, al malessere e al benessere, così come alla posizione di “malato/sano” nelle relazioni.
Per un consulto di questo tipo e per impostare un percorso definendo degli obiettivi insieme, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
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