Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare
Lui già padre non vuole altri figli
Salve, ho 34 anni e vivo da due una relazione con un uomo di 37.
Lui è padre di una bellissima bimba che ha 5 anni, nata una precedente relazione, che conosco e con cui vado d'accordo, mi accetta completamente. Lui è rimasto traumatizzato in quanto la gravidanza è arrivata dopo pochissimo tempo dall'inizio della precedente relazione, lui l'ha accettata subito ma la ex l'ha lasciato quando la figlia aveva due anni.
Non lo ammette ma si sente molto in colpa per non poter dare alla figlia la famiglia unita che ha sempre sognato di avere.
Io ho accettato tutta la situazione senza problemi, vado d'accordo con la sua famiglia e con la ex, con cui c'è un rapporto tranquillo. Ho fatto presente fin da subito il mio desiderio di maternità, lui però (dietro mia sollecitazione a distanza di un anno da quando avevamo già affrontato il discorso) mi ha detto che non sa se vuole altri figli non perchè pensa che sarei una cattiva madre ma perchè non sa se ha voglia di ricominciare con pannolini, notti insonni, ecc..; sostiene che il suo non lo so attuale non è un no che non vuole dirmi ma che è davvero un non lo so.
Io lo amo e mi è difficile pensare di rinunciare a lui, perchè veramente stiamo bene assieme .. in più da un lato non voglio rinunciare alla maternità (anche se vorrei aspettare ancora un pochino), dall'altro potrei non averla mai se ricomincio tutto da capo .. non so cosa fare, non voglio forzare nessuno a fare qualcosa che non si vuole fare, nemmeno me stessa.. e non voglio fare passi importanti (tipo convivenza) se non so che la nostra direzione è comune ..
Buongiorno Alice. In apertura sottolinea come il suo compagno sia “rimasto traumatizzato” dalla gravidanza della sua ex compagna e dal conseguente passaggio nel ruolo di genitore. Alla luce di questa considerazione, si potrebbe individuare proprio in questo punto la causa della sua indecisione ad avere un altro figlio, che per lui è un evento che probabilmente ha vissuto in modo molto stressante.
D’altro canto, potrebbero essere motivazioni alternative che con le informazioni che riporta potrebbero non essere immediatamente individuabili.
L’arma migliore è sempre il dialogo e, se doveste aver bisogno di supporto per entrare in contatto con i significati che individualmente attribuite alla genitorialità e al percorso che questa implica, potrebbe esservi d’aiuto un esperto in grado di mediare e condurre un confronto non giudicante e proficuo per non permettere a questa situazione di creare tensioni in futuro.
In questo senso, mi rendo disponibile per un percorso, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
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