Non riesco a gestire la depressione e il pessimismo del mio compagno
Buongiorno,
Sto insieme al mio compagno da 2 anni e mezzo. Ci siamo conosciuti e messi insieme sin da subito. Siamo maturi ( lui 46 io 45) con già delle esperienze alle spalle.. ma senza essere mai stato sposati e senza figli.
Viviamo il nostro rapporto di coppia serenamente e senza vincoli.
Negli ultimi tempi il nostro rapporto sembra più consolidato e ogni tanto pensiamo al futuro.
Non è stato facile. Io sono una persona che ha viaggiato tanto per lavoro. Ho una mentalità aperta e non mi faccio seppellire dai problemi. Cerco di risolverli.
Lui invece vive di problemi e rimane ancorato al passato. Ha fatto degli errori e si odia. Odia se stesso, non accetta dove e come vive nonstante abbia un buon lavoro e una casa sua. Il suo pessimismo a volte mi opprime. In tutto questo mostra scarsa fiducia negli altri e tende ad essere sospettoso con tutti. Il risultato che, non poche volte, se l'è presa con me..( nulla di fisico solo brutte parole che ho imparato a lasciarmi scivolare...) come se le dicesse più se stesso che a me.
Con il tempo si è ridimensionato parecchio. Sono molto più i momenti di serenità e quando sta giù cerca di non sfogare sugli altri.
Ma le sfortune e i problemi della vita non aiutano.. e lui ovviamente, è convinto di averne solo lui di problemi. Ha sofferto molto la morte del padre. Ed ora, che si stava riprendendo, è arrivata la notizia della malattia della madre .. probabilmente incurabile. Si è chiuso a riccio.
Quando non sono con lui ma sto per qualche giorno a casa dei miei, comincia a blaterare cose del tipo: non venire più, per il tuo bene.. meglio che non stai più con me.
Della serie dovrei mollarlo io perche lui non ce la fa? E perchè dovrei lasciarlo? Il suo modo di fare a volte "apocalittico " tende a sopprimere gli altri. Si cuoce nella rassegnazione senza cercare soluzioni. Allontanandomi. Per un periodo io pensato che rientrasse nei così detti " narcisisti" .. avrebbe bisogno di parlare con qualcuno..ma non lo farà mai di sua iniziativa.
Ormai ho imparato a gestirlo. All'inizio è una "catastrofe" .e tocca lasciarlo un po solo a sfogare e poi piano piano si risolleva da solo , io lo aiuto standogli vicino e tutto si sistema.
Tuttavia temo che la malattia della madre abbia veramente scatenato una catastrofe ..lui parla di come dopo finirà tutto e mi allontana " per il mio bene"ed io non so come gestirla...devo lasciarlo solo?.. devo stargli vicino? temo per lui..e l'ansia e le preoccupazioni cominciano ad farsi sentire.
Non so nemmeno dove inserirlo nella categoria più attinente. Depressione forse è riduttivo magari voi saprete collocarlo meglio. Grazie mille!
Salve, purtroppo con queste informazioni non posso dirle cosa consigliarle di fare, come comportarsi, perché non vi conosco e non conosco completamente la vostra storia.
Percepisco però dalle sue parole che lei è molto innamorata di quest'uomo, per questo credo che la risposta di non volersi allontanare da lui sia implicita.
Vi consiglierei un percorso di coppia, dato che il problema riguarda entrambi ed anche perché mi pare che abbia accennato che il suo compagno sarebbe reticente a un percorso individuale.
Solitamente per un percorso di coppia effetto 5 sedute, per altre informazioni può guardare sul mio sito.
cordiali saluti