Sul ciglio del burrone
Manuela si trova sul ciglio di un burrone. La punta dei suoi piedi è tanto vicina al bordo che il terreno già inizia a dare segni di cedimento.
Sotto di sé ha il vuoto, il buio, il nero abisso, la depressione, l’odio, la morte.
Sopra di sé ha il cielo terso, la luce del sole, la leggerezza del volo libero, la felicità, l’Amore, la vita.
Entrambe queste dimensioni la attraggono e la intimoriscono allo stesso modo.
La prima, pur spaventosa, è ormai divenuta familiare, ne ha respirato i miasmi tanto a lungo da scambiarli ormai per profumi.
La seconda è attraente ma lontana, faticosa, richiede il dispendio di una energia che lei crede di non possedere più ed il coraggio di lasciare ciò che è stato compagno di un’intera vita.
Forte è la sua ambivalenza e difficile è la scelta.
Manuela rimane così, paralizzata sull’orlo del burrone, guardando la voragine atterrita ed attirata, sedotta dalla fascinazione della caduta.
-Sarà come volare e una volta arrivata non avrò più paure, preoccupazioni, dolori, tutto sarà pace-.
Serenità eterna. Eterno quieto riposo.
Poi guarda la Luce, è calda e ristora, ma pare anche accecante e pericolosa.
– Potrei volare alto, sentire la brezza fresca carezzarmi il viso, lasciare distante tutto ciò che mi ha fatto soffrire. Ma se le ali non mi reggono, come Icaro potrei cadere e schiantarmi al suolo- .
La fiducia è la spinta che può farla volare.
Fiducia nella sua capacità di costruirsi ali robuste e saperle governare.
Fiducia di trovare lassù ad accompagnarla chi è già esperto del volo e può insegnargli qualche piccolo trucco per restare salva.
Può rimanere tutta la vita sull’orlo di quel burrone, al sicuro dal troppo soffrire così come dalla felicità, sospesa in una vita a metà dove si assaggia poco di tutto e non si gode a fondo di nulla.
Può rimanere lì ad aspettare che le forze pian piano la abbandonino finchè un giorno l’attrazione gravitazionale del gorgo la richiamerà verso il fondo, quasi per inerzia, in una lenta e graduale discesa di cui forse non avrà neanche consapevolezza.
Oppure può decidere di saltare e provare le sue ali. Con l’aiuto di una buona guida potrà costruirle forti abbastanza da sostenere il suo volo, e finalmente vivrà.
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