Ansia e paura in bambino di 10 anni
Buonasera, mio figlio ha 10 anni e mezzo e da circa un mese manifesta ansia, in particolare ha paura di potersi ammalare e morire. Questa ansia, accompagnata da pensieri ricorrenti, gli prende soprattutto la mattina appena sveglio e nel tardo pomeriggio se siamo in casa, se invece è impegnato a scuola o nello sport o in altre attività è più sereno. E' sempre stato un bambino intelligente, sensibile, timido e un pò chiuso ma comunque allegro e gioioso. E' molto insicuro e su di lui pesa molto il giudizio degli altri, soprattutto dei suoi coetanei. A scuola gioca e parla con tutti ma non ha trovato un amico con cui ha legato più profondamente e forse per questo si sente un pò solo. Va precisato che questa ansia di avere una malattia si è manifestata in concomitanza con un grave incidente accaduto a mia madre, quindi sua nonna, che mi ha costretta a lasciarlo più spesso solo (con il papà o amici o baby sitter) per poter assistere mia madre, parlare con i mediti etc etc. Mia madre è fuori pericolo ma la riabilitazione sarà lunga e dolorosa, io sono spesso stanca e preoccupata e temo che anche questo mio stato possa renderlo ancora più angosciato. Lui è sempre stato molto attaccato a me e in questo momento lo è ancora di più. Cosa posso fare per aiutarlo? Avere paura delle malattie cosa significa? Grazie per la vostra disponibilità
Buongiorno Ilaria,
da quanto scrive, la paura della malattia e della morte potrebbe essere dovuta a quanto accaduto alla nonna, che probabilmente lo ha molto spaventato e, di conseguenza, reso maggiormente sensibile al tema della perdita e della sofferenza. Pertanto, potrebbe essere utile per il bambino cercare di promuovere un senso di sicurezza. Questo può essere svolto in diversi modi, come ad esempio stabilendo degli specifici momenti dedicati ad attività con lui, fornendo comunicazioni chiare e in linea con la sua età, dandogli la possibilità di esprimere le sue emozioni in un contesto empatico e accogliente, facendo lei stessa da esempio. Condividere con il bambino le proprie emozioni mostrandogli come lei mamma riesce a gestirle (es. supporto sociale, attività fisica, richiedere supporto psicologico, ecc.) può farlo sentire compreso, validato e può dargli modo di apprendere delle strategie di autoregolazione emotiva. Qualora dovesse osservare che queste difficoltà persistono potrebbe essere utile valutare l'idea di effettuare un percorso di supporto psicologico. Resto a sua disposizione per eventuali dubbi e chiarimenti.
Un caro saluto,
dott.ssa Alice Taravella
Psicologa e specializzanda in psicoterapia - Milano