Dott. Andrea Bottai

Dott. Andrea Bottai

Psicologo, Psicoterapeuta

Pensieri catastrofici

Buonasera, da quando sono piccola penso sempre a catastrofi ed incidenti che coinvolgono i miei cari. Se ricevo una telefonata nella mia mente appaiono immagini tremende, i miei genitori morti, un incidente... Se mia figlia corre, nella mia mente appare l'immagine di lei che sbatte la testa sul gradino, se scende le scale la immagino inciampare e morire. Ad ogni incrocio immagino una macchina che mi travolge, se mio marito lavora in giardino lo visualizzo nella mia mente con il braccio mozzato dalla motosega, mentre apro la porta lo penso riverso a terra morto. Insomma un susseguirsi di flash terrificanti. Da sempre. Cerco di limitare le raccomandazioni ridicole e di gestire queste ansie e fino a qualche anno fa ci sono riuscita con conseguenze limitate. Mio marito pensava fossi gelosa morbosamente, poi pian piano ha capito che davvero mi preoccupo. Ora il problema è che da quando sono madre riesco meno a gestire il tutto e mi ritrovo a chiedere a mia figlia di non correre, di non arrampicarsi, di non saltare sul letto... temo di limitarla e non voglio. Inoltre queste continue immagini che mi passano per la mente mi hanno stancata, vorrei per una volta ascoltare il tu tu del telefono senza visualizzare sangue e disastri.

Cara signora, quella che ci racconta è nota come la sindrome di Cassandra ispirata alla profetessa greca destinata a fare profezie catastrofiche senza essere creduta. Come avrà notato è un sintomo invalidante che tende a peggiorare nel tempo. Io non lo sottovaluterei. Se vuole iniziare a interrompere questo ciclo provi a fare l'esercizio che le descrivo e poi mi comunichi i risultati. Per almeno due settimane, ogni giorno, mentre si prepara alla giornata, si faccia volontariamente questa domanda: quali catastrofi potrebbero accadere oggi a me o ai miei cari? Tutto quello che le viene in mente lo annota con la data in un quaderno. Poi lascia andare la giornata come viene. Quando arriva la sera riapra il quaderno e cancelli quello che non è accaduto e spunti quello che è accaduto. Dopo due settimane, se le va mi scriva.

Cordiali saluti. Dott. Andrea Bottai