Soffro di eritrofobia

Salve, mi chiamo Francesca e soffro di eritrofobia praticamente da quando ho memoria, il fatto è che la situazione peggiora ogni giorno di più, arrossisco per ogni minima stupidaggine, e cosa ancora più grave è che inizio a sudare freddo e a non capire più nulla,vorrei solo che quella particolare situazione così imbarazzante finisca al più presto, ma non è così, e questo pensiero non fa altro che peggiorare tutto, nei casi peggiori inizio anche a tremare.ho 33 anni e questa fobia mi sta letteralmente invalidando la vita,quando posso evito di uscire, anche con i miei amici di sempre ho difficoltà,so che parte tutto dalla testa che dovrei cercare di reagire ma tra il dire e il fare c'è una fobia di mezzo che prende le decisioni per me.Non so come ma vorrei che qualcuno mi aiutasse a iniziare un percorso di rinascita, una vita senza dover pensare a come evitare di arrossire.Grazie a chiunque vorrà rispondemi

Salve Francesca,

in primis mi sento di consigliarle di rivolgersi ad un terapeuta possibilmente cognitivo-comportamentale in quanto disturbi come il suo, legati all'ansia sociale, sono trattati con efficacia e rapidità da terapeuti formati con questo orientamento ed è possibile ottenere notevoli risultati in poche sedute. In realtà il suo problema non è il rossore in quanto esso è piuttosto un sintomo del sentimento si vergogna che prova quando si trova in situazioni sociali che le creano ansia. È appunto l’origine di tale sentimento che andrebbe indagata in terapia: se è legato ad esempio alla poca fiducia in se stessi ad una timidezza temperamentale, alla paura di fare brutte figure ecc. Quello che posso “consigliarle”, attraverso una semplice risposta alla sua domanda e non avendo la possibilità di approfondire di persona  delle caratteristiche del suo problema, è di esporsi ed affrontare le situazioni che le causano il rossore e/o tremore senza tentare di sottrarsi. In questo modo avrà la possibilità di verificare che non vi è nulla di catastrofico nell’arrossire e che anzi in certi casi può essere indice di una sempre più rara sensibilità che purtroppo contraddistingue un numero ormai esiguo di persone. Evitare di affrontare le sue paure d’altro canto potrebbe innescare un circolo vizioso che le impedisce di sdrammatizzare il problema attraverso la disconferma diretta delle conseguenze temute (solitamente esasperate) e peggiorare in questo modo la sintomatologia del rossore a cui potrebbero aggiungersi appunto tremori, tachicardia, e altre manifestazioni direttamente legate all’ansia sociale.

Saluti