Premesso che non è facile individuare il confine fra una disfunzionalità fisica e il vissuto di angoscia del paziente, è opportuno portare avanti le verifiche in un senso e nell'altro poiché rappresentano il modo di esprimere uno stato di sofferenza, per sua nipote. Nell'orizzonte della Psicosomatica Integrata, in cui mi muovo, l'angoscia spesso assume un forma somatica, si "trasduce" nel codice digitale del corpo (Scognamiglio, 2008). Questo genera una empasse anche dal punto di vista dell'interevento clinico: non sempre una psicoterapia classica può aiutare pazienti che hanno raggiunto una deriva somato-forme nell'espressione del proprio "stare-male". Sicuramente sua nipote ha bisogno di essere ascoltata e seguita nella sua totalità, da uno specialista che tenga in conto di tutte le Sue implicazioni psicologiche/soggettive e somatiche.