Dott.ssa Angela Ragnetti

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Dott.ssa Angela Ragnetti

Psicoterapeuta

Scam-bi d'amore

Ho scelto questo titolo per il mio intervento per l’ambiguità della parola scam-bio.

SCAM è la parola anglofona con cui si indica questo fenomeno; la truffa avviene attraverso un lungo scambio di messaggi; ma oltre allo scambio di messaggi avviene un malinteso preciso: la vittima scambia le attenzioni e le parole del malintenzionato per amore, ci casca, potremmo dire.

Allora potremmo chiederci perché ci casca? Le truffe esistono da sempre, e alle analogiche da qualche tempo si sono aggiunte le digitali. Ormai è tristemente noto, eppure le vittime continuano ad essere molte, troppe.

Funziona sui soggetti più deboli? Sì, probabilmente è così, ma vorrei ragionare con voi su: cosa porta un soggetto a credere a quelle parole, al farsi preda e vittima di truffa e di reato?

Vorrei arrivarci facendo prima un breve excursus sul tema dell’amore, così come Freud e Lacan lo hanno descritto.

Per Freud il primo tratto messo in evidenza da Freud è quello della ripetizione, che rende la scelta del partner pilotata dall’inconscio, per cui l’amore non è che il calco dell’amore edipico infantile verso il padre o la madre.

Il secondo tratto è che l'amore è sempre un miraggio perché esso ha una radice narcisistica: quando crediamo di amare un altro in realtà amiamo sempre noi stessi, la nostra immagine ideale che vediamo riflessa nell’amato; l'altro non è mai veramente in gioco nell'amore, perché amo nell’altro ciò che vorrei essere e non sono, amo in lui il mio Ideale irraggiungibile.

Così l’amato è sempre sopravvalutato: si vede in lui qualcosa che non c’è realmente ma che viene proiettato, da ciò deriva la dimensione cieca e accecata, della passione amorosa. 

Lacan dirà che il soggetto è abitato da una mancanza che lo costituisce e che lo spinge a cercare nel l'oggetto riparatore, il partner che colmerà questa mancanza. È attraverso questa mancanza che si ama.

E’ questo per certi versi il Mito platonico dell'amore, in cui l'amore è la riunificazione delle due metà complementari.

A questa dimensione immaginaria Lacan aggiunge una dimensione simbolica dell’amore, che è l’amore come dono, come offerta del segno della propria mancanza, del segno del proprio amore all'altro.

La domanda d'amore è una domanda di presenza, di esserci, non vuole oggetti, ma vuole il segno della presenza dell'altro.

Tutti gli oggetti sono niente, ciò che conta è il segno d'amore, cioè il segno della mancanza dell'altro.

Esemplare in questo è la cucina giapponese e il modo in cui i giapponesi consegnano un dono: è qualcosa di minuscolo e semplice, ma avvolto in un pacchetto meraviglioso e curato, è il niente ammantato di splendore.

L’ultima dimensione dell’amore messa in luce da Lacan è la dimensione reale: quella della pulsione e soddisfazione. Le posizioni maschile e femminile sono molto diverse, e ciascuno ha un modo proprio e diverso di rapportarsi al partner e di godere. Ecco che tra i sessi non c’è simmetria, complementarità, armonia, ma una marcata alterità.

Uno vuole godere del corpo, l'Altra vuole godere delle parole, Uno vuole il dettaglio feticistico, l'Altra la lettera d'amore, Uno le vorrebbe tutte, l'Altra vorrebbe essere l'unica. Nessun accordo possibile tra questi due universi paralleli.

Dunque due posizioni molto diverse in cui non c’è simmetria, complementarità, ma una marcata alterità che fa dire a Lacan che è solo l’amore che può mettere un velo su questa alterità e consentire ai partner di poter stare insieme. È per ciò che l’amore prende le forme di una necessità e di un’aspirazione al “per sempre”.

Cosa accade nelle truffe?

È cosa nota a tutti che esistono le truffe, i raggiri; un tempo fatte in presenza, da qualche anno anche a distanza.

Eppure tante sono ancora le vittime di questi crimini, dunque cosa può indurre i malcapitati a credere alle parole dei malintenzionati?

Lo scammer usa tecniche, butta l’amo, addirittura si danno il cambio più scammer per essere sempre presenti e “scriventi” alla vittima.

Il truffatore/ice inizia ad inviare messaggi, lusinghe, approcci che da timidi se trovano terreno si fanno sempre più arditi.

L’effetto può essere di lusinga, quel buongiorno e quei messaggi possono diventare la ragione del buonumore, e ragione di vita di chi potrà diventare una vittima.

L’amore, dicevamo con Lacan, chiede, ha bisogno del segno d’amore. È Dipendenza dai segni di amore dell'altro. Amare è desiderare. È domanda di essere amati.

L’emblema è la lettera d’amore, che testimonia la presenza di chi è assente: non ci sei ma sei presente e mi pensi mentre mi scrivi. Oggi usiamo per lo più il telefono, ma così non rimane niente delle parole. Da donna potrei dire che è proprio un peccato! 😊

Invece le chat restano, si possono rileggere, possono essere equivocate per il segno e la traccia del desiderio dell'altro?

In queste situazioni spesso il truffatore/trice finge di avere gravi problemi, difficoltà economiche, di essere in una zona di guerra, di essere bisognoso, e chiede aiuto, chiede un gesto d'amore, chiede del denaro e la vittima risponde.

Ed ecco che questo pseudo amore pare ostacolato dalla distanza, dalle guerre, dagli intoppi…che cosa romantica, perché poi arriverà il lieto fine. La promessa dell’amore che sarà eterno.

Per alcuni soggetti il fatto che l’oggetto amato sia distante, li mette in un certo senso al riparo: c’è tutto il tempo di conoscerci e corteggiarsi, perché per alcuni il vicino, il possibile approccio o rapporto sessuale espone a qualcosa che può virare al troppo, che può essere avvertito come una minaccia quasi insopportabile- come per Icaro quando si avvicina al sole.

Dunque la vittima è debole, ma cosa la rende debole?

È raggirata, ma cosa rende possibile il raggiro?

È il credere alle parole (d’amore)

Fidarsi delle parole (d’amore), delle promesse del per sempre

È perché si crede a queste parole, ci si fida e si invia denaro.

Si crede alle false prospettive di rosei scenari futuri

Si scambiano questi messaggi per attenzioni amorose, i “buongiorno” e “buonanotte” vengono presi per segni d’amore, e si crede alle promesse, al per sempre, si crede alla storia che è ormai una necessità, un destino.

L’amore è domanda di presenza, è il “Ci sei per me? Mi pensi? Vuoi proprio me?”

Quando si ama si è mancanti, può diventare un “Ho bisogno di te”, ma nella truffa il furfante ha bisogno…di denaro!

Questi a mio avviso sono i punti salienti.

Il raggiro si appoggia e fa leva sulle leve dell'amore – segni d’amore, domanda di presenza, promesse, per sempre… Ti amo, Mi manchi, Ho bisogno di te, Aiutami.

Il raggiro si gioca su alcuni canovacci rodati: una vita sfortunata, un amore già finito, la guerra, la malattia propria o di un familiare, problemi economici e famigliari; perciò, l’altro è proprio mancante, e la vittima si candida a salvarlo!

Ha bisogno del mio aiuto, lui mi ama, io lo amo e devo aiutarlo.

Staremo insieme, finalmente. Quando tutti o suoi problemi saranno finiti!

Oppure ha una vita affascinante, ma sceglie proprio me! Lui/lei mi sceglie e ciò mi eleva dalla mia vita banale,

Ciò per dirla con Sartre, l’essere scelti dà un senso alla mia vita, le dà valore, dà una ragione di vita e una prospettiva: ha bisogno di me, ha scelto me e questa scelta eleva le sue richieste alla dignità della domanda d'amore.

Per dirla con Jean Paul Sartre: se l'altro mi sceglie tra gli altri, come colui che è stato voluto, preferito, allora la mia esistenza non è nella contingenza, non è più senza giustificazioni.

Grazie al desiderio particolare dell’altro, che vuole proprio me, la mia esistenza trova un senso e un fondamento.

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