Sono diventata una persona violenta
Salve, sono Sara e avrei bisogno di una mano d'aiuto, un consiglio, insomma ho bisogno di un parere circa la mia situazione. So che può sembrare una scusa ma così non è. Tutto inizia quando io ho 13 anni, a quell'età succede qualcosa nella mia famiglia che oggi mi porta a chiedere una mano. per motivi di gelosia a volte futili e banali i miei genitori hanno iniziato a litigare e da quando avevo 13 anni la mia testa è stata bombardata di parolacce, spintoni, schiaffi... fino a quando, raggiunti i miei 18 anni, i miei genitori hanno deciso di divorziare. Speravo tutto fosse finito invece è stato appena l'inizio del mio essere diventata una persona che detesto. Sono diventata una persona violenta io stessa, sia verbalmente che con i gesti e non sopporto più tutto questo, non sopporto l'idea di poter fare del male io stessa alle persone che mi stanno vicino.. sono scontrosa, irascibile, mi dicono che divento assoluta nelle discussioni... Da quasi due anni sto con un uomo che adoro, che davvero ritengo sia quello giusto per me ma a lui ho fatto male con il mio carattere e a lui ho dato non una, non due ma tre volte uno schiaffo. le prime due volte ho provato a fare ammenda dei miei errori e grazie al rapporto molto forte che abbiamo piano piano eravamo riusciti a cucire le ferite ma adesso è arrivato il terzo schiaffo e lui è andato via da me, non posso accettarlo! capisco perfettamente le sue ragioni ma io so quanto lo amo e so che con coscienza non gli farei mai del male. Voglio risolvere una volta per tutte, questo mio aspetto non può e non deve andare avanti neanche un altro secondo. ho bisogno di capire che fare e come iniziare a cambiare prima di tutto per me e sicuramente per il mio rapporto con lui. certa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.
Buonasera Sara, leggo dal titolo della sua richiesta già una sorta di pregiudizio nei suoi confronti. Si definisce una persona violenta. Ne è sicura? la sensazione che ho io è che sia fortemente arrabbiata.
Da ciò che racconta mi faccio l'idea che avendo avuto una situazione molto difficile familiare nel suo passato, questo modo di gestire la rabbia le abbia fatto un pò da modello.
Mi spiego, da adolescenti si apprendono dei modi di stare in relazione con l'altro e, nel suo caso, questo modello è stato di rabbia incontrollata. Dalle sue parole inoltre percepisco uno stato di sofferenza molto forte e legittima. E' stata brava a prendere atto di questo "limite". Prendere consapevolezza è il primo passo verso la "guarigione", quindi il suo cammino è già iniziato.
Detto questo, quello che posso consigliarle è di parlare con qualcuno che possa aiutarla innanzitutto ad ascoltare la sua rabbia accumulata, quella che può essersi nascosta sotto il tappeto diciamo. Fatto questo lo step successivo potrebbe essere apprendere un nuovo modo di gestirla senza averne più paura. Come insegna "inside out" (che se non ha visto le consiglio vivamente di vedere), la rabbia sommata ad altra rabbia diventa ira.
E lei, quanto è arrabbiata?
In bocca al lupo