Sono una persona molto introversa timida e insicura
Salve, mi chiamo Francesca e ho 21 anni. Il motivo per cui ho deciso di scrivere è perché mi sento sola. Sono una persona molto introversa, timida e insicura e nel corso degli anni non sono mai riuscita a creare un'amicizia stabile con qualcuno. Questo non perché non lo volessi ma perché mi sono sempre sentita inferiore agli altri e,quando sono in pubblico,mi blocco,mi chiudo in me stessa e,per non sbagliare,preferisco non parlare. La mia scarsa autostima,quindi, mi ha portato lontano dagli amici ed oggi mi ritrovo a non uscire, a restare sempre a casa e a non vivere le esperienze che una ragazza della mia età dovrebbe fare. Questa situazione mi pesa sempre di più e non ricordo più una festa o un compleanno che io abbia passato felice, perché non ho mai avuto nessuno con cui condividerle. Allora mi sento sempre vuota, malinconica, con la voglia di dare una svolta ma di non potercela fare. Mi sembra di aver bruciato la mia adolescenza perché non ho ricordi di esperienze positive e, oggi, ormai sono rassegnata perché penso che sia troppo tardi. Vorrei tanto poter dare e ricevere affetto ma il muro che mi separa dagli altri è insormontabile. Grazie per l'attenzione
Buona sera Francesca, dalle sue parole si evince un senso grande di rassegnazione. Sembra che lei non veda alternative o che tutto ciò che è stato deve comunque proseguire allo stesso modo.
In tutto questo però leggo barlumi di luce come " la voglia di dare una svolta" e "Vorrei tanto poter dare e ricevere affetto".. Bene, in mezzo a tutto questa apparente grigia rassegnazione si denotano dei bisogni fondamentali. Quello di contatto emotivo e quello di uscire da questo muro attorno a lei.
Cosa le impedisce di farlo secondo lei? come è arrivato lì quel muro e da cosa l'ha protetta? come lo immagina? E se potesse andare oltre, cosa ci vedrebbe?
Questi sono degli stimoli affinchè possa partire a creare consapevolezza nel suo vissuto e cominciare. Mi sento di dirle inoltre che a 21 anni la vita è all'inizio vero e proprio della crescita e ha tutto il tempo per poterla prendere in mano. Mi è capitato di assistere a pensieri di questo tipo in età molto più avanzata e il rimpianto in quel caso risulta direttamente proporzionale al tempo trascorso. Il fatto che lei si faccia domande adesso, può darle parecchio vantaggio. Non sottovaluti questo e cominci da lei con l'aiuto di qualcuno che possa accompagnarla e starle accanto dietro al muro per non sentirsi più sola e imparare ad oltrepassarlo, ora ne ha bisogno.
Rimango a disposizione