Da due anni ormai convivo con un problema di tipo relazionale con mia madre
Buonasera futuri “colleghi“, sono una studentessa al secondo anno di psicologia, ed anche io mi sto addentrando in questo bellissimo e appassionante ambito clinico, sebbene talvolta abbia qualche ripensamento legato alle prospettive lavorative non del tutto rosee per la nostra professione. Da due anni ormai convivo con un problema di tipo relazionale con mia madre. Mia madre si e' divorziata per due volte, la prima da mio padre, la seconda volta dal suo secondo marito, il quale ci ha letteralmente abbandonate. Lei è' sempre stata più o meno una madre buona e generosa, non mi ha mai fatto mancare niente, ma da quando viviamo soli io, lei e mio fratellino, non faccio altro che notare le sue mancanze di “mamma“ in casa. Infatti lei non è' mai stata molto brava a svolgere le mansioni domestiche di mamma come pulire, cucinare, riordinare. Ma da quando viviamo noi tre (ormai sono due anni), lei non è' più la stessa, in quanto non fa quasi più niente in casa, non prepara la cena, sta spesso al computer o al telefono e ci parliamo poco, così come abbiamo poco contatto affettivo. Io da due anni a questa parte nutro forti sentimenti di rabbia verso di lei, non tanto legati al rancore per i due divorzi, quanto a questo suo comportamento attuale. Questi pensieri negativi su di lei mi provocano forti sentimenti di colpa sia verso mio fratello che verso di lei, e infatti non sono mai riuscita a parlarle di questo, ad eccezione di qualche sfogo di rabbia dovuto al dover svolgere io stessa, tornando stanca dall'università, qualche faccenda che lei non aveva voluto fare. Lei lavora soltanto il pomeriggio, e quindi ha le mattinate completamente libere. Io penso di continuo che non sia una buona mamma e vorrei tanto andare a vivere da sola, senza di lei. Inoltre credo di aver sviluppato qualche forma di ossessione in quanto pulisco la casa molto spesso e in modo minuzioso, traendo sollievo da ciò. Oppure mi capita che, camminando per la casa, o essendo seduta sul divano, noti qualche piccola macchia o sul pavimento o sul vetro della finestra, che devo immediatamente pulire per stare tranquilla. Talvolta per poter studiare tranquilla devo prima assicurarmi che la casa sia completamente pulita in ogni stanza. Per questo mi sento sempre irascibile, agitata e ansiosa. Potete darmi qualche valido aiuto per alleviare queste mie emozioni negative? Grazie mille in anticipo
Buongiorno collega, penso che la rabbia che provi sia legittima. "Inside out" ci insegna che la figura della rabbia si attiva dal momento in cui sentiamo di aver vissuto una situazione di ingiustizia. Mentre leggevo il tuo racconto mi è venuta in mente la storia di Cenerentola, una ragazza con molta voglia di esplorare in mondo ma in qualche modo tenuta prigioniera e costretta a prendersi cura degli altri.
Con queste parole ovviamente non intendo dare colpa alla tua mamma, io credo che qui ci sia una situazione in cui determinati bisogni non siano ascoltati. Da due anni a questa parte hai iniziato a vedere la tua mamma assente e per questo, non protettiva nei confronti di te e tuo fratello. Sicuramente anche lei ha bisogno di qualcuno che possa aiutarla a riprendere in mano la sua vita che, dopo due "abbandoni", non sembra essere delle più rosee. D'altro canto questo è il pezzo che dovrà fare lei.
Per quanto riguarda il tuo pezzo invece penso che questa attenzione ossessiva alla casa, sia dovuto ad un bisogno di un ambiente "Pulito" in senso di protetto. Il fatto che tua mamma non sia nelle condizioni psicologiche per farlo porta te a prendere questo ruolo e questa responsabilità. Ricorda però che essere figlia è il tuo diritto, così come studiare e poterti rilassare un pò.
Visto che stai affrontando un momento difficile e sei del mestiere, chiedi a qualche collega un contatto per parlare con qualcuno che possa aiutarti a fare "Pulizia" nella tua vita per permetterti di crescere e vivere secondo i tuoi tempi. Ho l'impressione che ci siano diversi punti da affrontare e iniziare da qui, potrebbe essere un bel passo. L'università che fai e il percorso che sceglierai di prendere poi ti aiuterà a prendere atto che non ci sono emozioni negative e che, seppur spiacevoli, possono portarti a capire proprio qual'è il nodo da sciogliere.
PS non esistono lavori dalle prospettive "facili" oramai, ma esistono lavori che piacciono. Scegli attentamente ciò che senti perchè il lavoro occuperà la maggior parte della tua vita e se non ti piace, diventa difficoltoso. L'importante è crederci!
In bocca al lupo