Dott.ssa Anna Antinoro

Dott.ssa Anna Antinoro

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

Ho il timore di sviluppare la tendenza all'ansia sociale

Salve, ho cambiato citta' circa 3 anni fa per ragioni lavorative. Fra i vari fattori che hanno pesato nella scelta, c'era anche la mancanza di amicizie solide nella mia citta'. I pochi amici che ho vivono gli uni distanti dagli altri. Ho pensato che traslocare avrebbe cambiato le cose, invece faccio fatica a farmi dei nuovi amici. Continuo ad insistere per uscire, fare cose che mi piacciono e frequentare ambienti e avere interessi, ho però il problema di fare tutte queste cose comunque da sola e ho difficoltà a conoscere persone nuove. A questo problema va aggiunto che le poche persone con cui riesco a scambiare quattro chiacchiere ed eventualmente numero di telefono, mi vedono più come una ragazza da conquistare (di solito riesco ad interagire con l'altro sesso con più facilità che con le ragazze) che come una possibile amicizia. Trovo molto difficile inserirmi in cerchi di amicizie già esistenti e se ci riesco, di solito è qualcosa di temporaneo e non riesco ad entrare a far parte di un gruppo. Che cosa sbaglio? Cosa posso fare per cambiare la situazione? Ho il timore di sviluppare la tendenza all'ansia sociale. A volte mi capita di osservare gruppi da lontano e non riuscire a trovare un modo per rompere il ghiaccio e farmi avanti. Ho paura di sviluppare ansia sociale e sono consapevole che arrivata a quel punto, l'ansia sarebbe un ostacolo in più al mio bisogno di scambio sociale. Che fare?

Buonasera,.

Il fatto che lei abbia cambiato posto dimostra quali siano le sue risorse di adattamento ad una nuova condizione che, pur sembrando banale, non lo è. Cambiare città, amici e condizione è un momento di forte stress.

Tuttavia se ho capito bene, sembra che lei anche precedentemente avesse questa difficoltà nell'avere amici, che dice avere distanti gli uni dagli altri. Quando ci si sente soli avere il supporto o la chiacchera dell'altro possono davvero fare la differenza. 

Questa possibilità però sembra crearle preoccupazione o comunque disagio. Si pone in una posizione di osservatore ad una "giusta distanza", come se fosse quella di sicurezza in cui non rischia di essere avvicinato e allo stesso tempo rimane abbastanza vicino per vedere. Insomma, vorrebbe ma non troppo.

Le dico che ciò che racconta è una paura anticipatoria, in quanto non è possibile sapere cosa succederebbe nel caso in cui riuscisse a socializzare davvero. In passato le sono capitate esperienze di socializzazione in cui ha provato questo? Non so, a livello scolastico, lavorativo o sportivo (di hobby in generale)?

L'idea di avere amici nel suo vissuto bambino che sensazione le dà? questo e altro potrebbero essere approfonditi con uno psicologo che possa aiutarlo a fare ordine e chiarezza in questo. Io non penso che lei stia sbagliando, penso che lei abbia una forte paura. Quando c'è questa sensazione è perchè sovente si collega un vissuto di rischio molto alto. 

E' importante capire con qualcuno cosa le succede in modo che non rimanga ingabbiato nella "trappola" che si è costruito.

Resto a disposizione