Non so come affrontare le discussioni senza alzare la voce
Salve, ho 30 anni e convivo da due. Io ho un carattere abbastanza brutto ( cosi dicono, e sicuramente è cosi ) basta un niente per offendermi a volte, e quando litigo con qualcuno tendo ad alzare la voce. Già con mia madre quando litigavamo lei alzava subito la voce con me e a me veniva da alzarla con lei. Quando litigo col mio compagno, una volta, per farmi abbassare il tono di voce ( ero nervosa e non riuscivo davvero a calmarmi ) mi ha dato due ceffoni molto forti, dicendomi che era l'unico modo per farmi calmare e che l'avevo portato io a questo punto, che non l'aveva mai fatto con nessuna. Qualche giorno fa, giocando tutti e due ( non ricordo bene come siamo partiti perche sono ancora un po confusa e non riesco a ricordare il fattore scatenante) , io gli volevo dare uno schiaffettino in faccia e erroneamente l'ho colpito proprio negli occhiali e ovviamente gli ha fatto male. Giustamente lui si è arrabbiato e poi mi ha mollato un ceffone abbastanza forte al che in tutta risposta gli ho urlato di non alzarmi le mani più, che era gia la seconda volta che succedeva , che comunque in quel contesto li ovviamente non l'ho fatto a posta di colpire gli occhiali , e alla fine mi sono arrabbiata talmente tanto che gli ho reso il colpo (questa volta di proposito) vicino alla spalla. Gli ho urlato che me ne sarei andata ( non l'ho fatto perche lui mi ha detto che se me ne fossi andata non avrei più rimesso piede in casa sua ) e che con lui mi sentivo umiliata. Anche con altri ragazzi che ho avuto si scherzava andando alle mani e si litigava anche con toni alti . Lui mi dice che quando devo urlare di dirglielo cosi “ non lo faccio vergognare “ con tutto il palazzo (ma da quello che sento qui tutti litigano ) e che lui non ha bisogno di una “pescivendola“ come me , e che sono “guasta“ ....Poi lui ( forse anche giustamente ) non mi vuole sposare e questo mi fa davvero molta tristezza e mi umilia insomma,lui ( io non l ho mai tradito) non si fida di me e non vuole affrontare spese legali per un eventuale divorzio sto iniziando a chiedermi se il problema sono solo io e il mio carattere che riesco a portare il mio compagno a darmi ceffoni o qualche problema ce l'ha anche lui. Quel che è certo è che questa cosa qui sta iniziando a pesarmi e io non ho più fantasia di pensare a un futuro a due con lui . E quel che è certo è che non so a volte davvero come affrontare le discussioni senza alzare la voce. Nn riesco proprio a controllarmi e urlo . Grazie
Buongiorno Paola,
quelli che lei descrive sembrano atteggiamenti di rabbia molto forte, sia da parte sua che da parte del suo compagno. Il fatto che lei si chieda se è solo lei la "causa" di queste discussioni o se siate entrambi, è legittimo. Proprio su questo mi sento di dirle che quando si sta in coppia, che si stia bene o che si abbia una discussione, la responsabilità è sempre del 50 e 50.
Di fronte ad atteggiamenti di questo tipo è chiaro (e sano) che lei si trovi in un momento di forte dubbio e perplessità poichè ha cominciato a percepire un comportamento inadeguato dello stare in coppia.
Detto questo la invito ad osservare anche un altro elemento fondamentale. La ripetitività nello stile caratteriale aggressivo che il suo compagno e quelli precedenti hanno in comune. Questo può farla riflettere su come lei cerchi nella sua vita modelli maschili svalutanti e aggressivi. L'umiliazione, l'etichetta dell'essere definita "pescivendola" e la vergogna sono tutte svalutazioni legate alla sua persona.
Senza fare il gioco all'accusa dell'altro, perchè così non è, prima di sposarsi o costruire qualcosa si fermi su questo aspetto chiedendosi per quale motivo cerca modelli maschili di questo tipo.
Sul suo alzare costantemente la voce è possibile che ci sia l'influenza di un modello materno che durante una discussione sentiva il bisogno di alzare la voce. Nella relazione di insieme poi "giocavate" a chi si fa sentire di più o a chi sottomette più l'altro,
Tutto questo può essere da stimolo per iniziare un percorso con qualcuno che possa aiutarla a gestire questo tono di voce (la rabbia) e a lavorare sul modello maschile che lei cerca (svalutante).
Resto a disposizione