Cosa posso fare per non odiare tutti e in particolare me stessa?
Buonasera, ho 20 anni e sto vivendo un periodo di vuoto totale. I miei genitori si sono separati in modo molto brusco due anni fa e io ho litigato pesantemente con mio padre. Ora il rapporto si è appianato un po e ho accettato che non sa fare il padre ma adesso mi sta venendo a mancare anche mia madre che ho sempre idealizzato ed invece sto scoprendo quanto non sia così perfetta. sono stata in terapia fino a qualche mese fa per disturbo di ansia ma anche lei mi ha abbandonato, mi sono lasciata da 6 mesi ma non riesco ad andare avanti perchè lui vorrebbe tornare con me e io non ho la forza di mollarlo definitavemtne perchè gli voglio un bene esagerato, non riesco a trovare conforto nelle amicizie perchè vedo di dare sempre io il massimo e mai riesco a riceverlo. Tutto questo si sta sfogando sul cibo, sono in continua ansia per il mio peso, per il fatto che non riesco a dimagrire ma non riesco nemmeno a mettermi a dieta. Riesco solo ad abbuffarmi per poi sentirmi maledettamente in colpa e riesco solo a pensare che sarebbe più facile se avessi dei metodi compensativi ma nemmeno quelli riesco ad atturare. Cosa posso fare per non odiare tutti e in particolare me stessa? Vi ringrazio per la risposta in anticipo
Buongiorno Simona,
ha toccato molti punti importanti. I temi che risaltano tra queste parole sono quello della separazione e dell'abbandono. La separazione dei suoi e di lei stessa dalla sua famiglia di origine. Il rapporto riallacciato con suo padre (che però non considera in grado di fare il padre), la mancata idealizzazione con sua mamma e poi una terapia che sembra però aver vissuto nuovamente con un vissuto abbandonico.
I disturbi alimentari in questo senso aiutano in quanto possono servire ad acquisire calore (pensiamo al cibo come calorie) legati ad un bisogno di rassicurazione e per coprire ciò che non fa sentire bene. Se non riesce a smettere è perchè probabilmente sente un bisogno molto forte di cui è bene che si prenda cura. Come mai ha interrotto il suo percorso? se non è scattata l'alleanza con quella terapeuta ha la possibilità di ricominciare per trovare una relazione terapeutica che la faccia sentire protetta. Perchè poi si odia? ha qualche colpa in tutto questo? La invito a fare ordine su questo per capire ciò che lei può attivamente fare e ciò che invece dipende dall'altro (e che quindi porta a sentire impotenza, frustrazione e rabbia) in modo che possa cominciare a lavorarci con qualcuno che possa accompagnarla e starle accanto,
Resto a disposizione