Dott.ssa Anna Antinoro

Dott.ssa Anna Antinoro

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

Ho 34 anni e soffro di ansia

Salve sono Cristina ho 34 anni e soffro di ansia. Ho avuto una madre abbastanza assente..e succube di mio padre, e un padre padrone fin troppo ingiusto. Incomprensioni..indifferenza..e mancanza di amore e attenzioni hanno caratterizzato l'inizio della mia vita...almeno fino ai 18 anni.. A 27 anni ho iniziato a sentirmi spesso male..inadeguata..incapace di relazionarmi cogli altri..e totalmente priva di autostima. Un giorno..ho preso una lametta e mi sono tagliata le gambe..li sono poi andata dallo psicologo. 2 anni di terapia cognitivo-comportamentale per disturbo depressivo ansioso. Sono stata bene per un annetto... ma ora sto male di nuovo. Al momento ho tanta paura di fare le cose... sono ferma..esco pochissimo..casa e lavoro. Ogni proposta di andare in posti mi suscita un'ansia terribile..vivo malissimo. Mi privo di tantissime cose che vorrei..per paura di stare male e avere panico . Dico ok..torno a parlare con la mia psicologa..su skype perchè lei nel frattempo è andata a vivere in America. Lei non fa altro che dirmi che per me ha fatto tutto il possibile..e che io ho tutti gli strumenti x stare bene..solo che non li uso. Mi sento doppiamente male xkè da un altro che non conosco non vorrei andare..vorrei ritrovare la motivazione x vincere questa cosa da sola a questo punto..ma non ci riesco. Sono ferma e bloccata. Vorrei non aver più paura della mia paura..smetterla..e iniziare a vivere.. datemi un consiglio...grazie

Buonasera Cristina,

la situazione che racconta appare davvero pesante e faticosa. Il contesto da cui arriva non è certamente stato dei più rassicuranti e la rabbia e la sofferenza che ha provato e sente sono legittime. Paura sulla paura porta al panico, un panico che non sa dove porta, che fa perdere il riferimento e la lucidità. 

La paura ci protegge da ciò che c'è di pericoloso invitandoci a stare al sicuro. Tra i meccanismi di difesa arcaici vi è la fuga (l'evitamento delle situazioni considerate a rischio), l'attacco (la rabbia verso l'altro o verso di noi) e il congelamento (quelle situazioni paralizzanti in cui ci si impossibilita ad uscire e a vivere con l'altro). Sembra che lei si trovi in queste situazioni e avrà il suo buon perchè. Togliere il sintomo non è la soluzione sempre a tutto poichè a volte è necessario andare più in profondità per capirne il significato e il valore.

La invito a non lasciarsi sola in questo e a potersi dare la possibilità con qualcuno che possa ascoltarla di nuovo aiutandola a ritrovare la strada che spesso si conosce, ma in cui a volte ci si perde.

Resto a disposizione 

Un caro saluto